Venerdì 22 Novembre 2024

Le Pen imbarca Nicolas Dupont-Aignan, il no all'Euro si allontana

Marine Le Pen

PARIGI. Marine Le Pen imbarca Nicolas Dupont-Aignan, conquista il primo alleato ma vede indebolirsi uno dei pilastri del suo programma, l'uscita dall'euro: "passeranno diversi mesi, anni", annuncia con prontezza sospetta la nipote Marion. Rivolta dei gollisti indignati, mentre Emmanuel Macron fotografa la costruzione di "una destra reazionaria, nazionalista, antieuropea" contro la quale si schiera "il blocco progressista" che vuole rappresentare. Al Consiglio europeo di Bruxelles, il capo dello stato Francois Hollande ha ripetutamente suonato l'allarme contro "l'enorme rischio dell'estrema destra all'Eliseo", mettendo in guardia contro un FN che "maschera il suo progetto". Appena andato in frantumi il Fronte Repubblicano, che nel 2002 scese in campo per bloccare Jean-Marie Le Pen passato a sorpresa al ballottaggio contro Jacques Chirac, nasce l'Alleanza patriota e repubblicana, la prima alleanza di estrema destra con il Front National e Debout la France, il più grande dei piccoli partiti, sovranista e gollista di tradizione. Marine Le Pen e Nicolas Dupont-Aignan, che si proiettano all'Eliseo e a Matignon, presidente e primo ministro, si sono detti investiti dal "dovere storico" di sconfiggere "il sistema nefasto" predicato da Macron. "Due progetti diversi" che si uniscono "nell'interesse superiore della Francia". Pioggia di insulti dalla destra neogollista su Dupont-Aignan: "traditore", "vergogna", "collaborazionista", gli insulti sono piovuti addosso al leader de "La France Debout", che ha già annunciato querele. Il piccolo partito si è spaccato, si sono immediatamente dimessi il numero 2 e il responsabile del "progetto Francia", che all'inizio dell'avventura era evidentemente diverso. Il leader di En Marche, che oggi ha dedicato la giornata ad una visita agli agricoltori della Vienne, nel sud-est - uno dei terreni di caccia preferiti dalla campagna dell'avversaria - ha immediatamente parlato di "combine" fra una candidata in cerca di "credibilità" e un politico "senza finanziamenti": "possiamo pensare anche per un solo momento che quello che sta vivendo la campagna, la ruralità possa essere risolto dalla combine fra Dupont-Aignan e Marine Le Pen?. Da Bruxelles, ha tuonato Hollande: "Mettete nell'urna la scheda di Macron, non dovrebbe essere neppure un tema di discussione per le forze repubblicane: è il voto che ferma l'estrema destra". Ed ha accusato il Front di "mascherare il suo progetto di portare la Francia fuori dall'Euro". Appelli, dopo l'annuncio dell'alleanza di estrema destra, sono arrivati da Manuel Valls ("dopo il tradimento di Dupont-Aignan e le ambiguità di Melenchon, bisogna svegliarsi!") e soprattutto da Alain Juppé, accoratissimo: "non sarò presidente, né primo ministro, né ministro, non chiedo niente - ha scritto - ma vi scongiuro, votate per Macron, lui è il solo a poter evitare alla Francia la disgrazia del Front National".

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