BANGKOK. La corda attorno al collo della figlia di 11 mesi, la bimba che viene lasciata penzolare nel vuoto e poi un breve pianto prima del suo ultimo respiro. Una scena straziante trasmessa in diretta dal padre omicida su Facebook, in un video di oltre quattro minuti.
E' successo ieri sera a Phuket, in Thailandia. L'uomo, di 21 anni, si è poi tolto la vita impiccandosi a sua volta, in questo caso senza trasmettere il suo ultimo gesto. Il corpo del giovane omicida-suicida, Wuttisan Wongtalay, è stato rinvenuto assieme a quello della figlioletta - di nome Beta - al terzo piano di un hotel abbandonato non lontano dall'aeroporto della località turistica, dopo che la moglie Jiranuch Trirat aveva allertato la polizia dell'esistenza del filmato, che le era stata segnalato dal fratello maggiore.
Il video, trasmesso tramite Facebook live alle 17.45 di ieri, è stato condiviso ripetutamente arrivando a 258 mila visualizzazioni ed è stato rimosso da Facebook solo nel tardo pomeriggio di oggi.
Nel frattempo era anche stato pubblicato su YouTube, dove ha raggiunto alcune migliaia di visualizzazioni prima della rimozione avvenuta su segnalazione della Bbc. Secondo la ricostruzione dei media thailandesi, i due coniugi avevano avuto una lite la notte precedente, a causa della gelosia dell'uomo.
La crisi era nata dopo che Wuttisan aveva controllato il telefonino della moglie Jiranuch. La donna ha raccontato alla polizia che, temendo che lei lo avesse tradito, il marito ha minacciato di ucciderla, tanto che lei è fuggita di casa lasciando la bambina col marito. Tornata a casa nel pomeriggio, senza trovarli lì, ha telefonato all'uomo ma il suo telefono era spento.
Qualche ora più tardi Wuttisan ha pubblicato sul suo profilo Facebook l'omicidio in diretta. Il video è diventato virale in Thailandia, scatenando polemiche. Un'emittente televisiva l'ha persino rilanciato nei suoi programmi, sfocando il volto della bambina ma facendo sentire il suo pianto.
Secondo la Bbc, Facebook ha inviato alla famiglia della bambina un messaggio di condoglianze. Non è la prima volta che la funzione 'live' di Facebook viene utilizzata per atti di violenza. Solo pochi giorni fa, a Chicago, un uomo aveva sparato a un passante di 74 anni - uccidendolo - in diretta, scatenando poi una caccia all'uomo della polizia.
In Thailandia, inoltre, altri casi di suicidio sono stati trasmessi sul social network. L'ultimo caso prima di quello odierno, anche quella volta un'impiccagione, risale allo scorso ottobre.
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