ROMA. Il capo della commissione elettorale turca ha detto che le schede senza timbro, contestate dall’opposizione, sono valide, e che già in passato sono state ammesse. Lo riferisce la Cnn turca. Le opposizioni, che sostenevano il No alla riforma costituzionale, hanno annunciato per oggi ricorsi ufficiali al risultato, che ha assegnato la vittoria al Sì al 51,41%. Dopo la prima dichiarazione a caldo di ieri sera, la commissione elettorale suprema turca (Ysk) torna dunque a confermare la regolarità del voto nel referendum costituzionale sul presidenzialismo, vinto da Recep Tayyip Erdogan con il 51,41%, nonostante le denunce di possibili brogli da parte dell’opposizione. «Le schede elettorali (senza timbro) non sono false, non c'è nessun dubbio», ha detto il presidente dell’Ysk, Sadi Guven. Ieri Recep Tayyip Erdogan ha vinto il referendum costituzionale con il 51,2%, con un margine di poco di un milione di voti di vantaggio. Ma è un successo macchiato da forti polemiche sui brogli, con l’opposizione che annuncia di voler contestare almeno il 37% delle schede dopo che il Consiglio elettorale supremo (Ysk) ha autorizzato, per la prima volta in Turchia, il conteggio tra i voti validi di schede non timbrate, salvo esplicite prove di frodi. «I nostri dati indicano una manipolazione tra il 3 e il 4%, da stamani abbiamo individuato 2,5 milioni di voti problematici», ha denunciato il vice-leader dei kemalisti del Chp, Erdal Aksunger. Sono annunciati già nella giornata di oggi i primi ricorsi a livello locale del principale partito di opposizione in Turchia, il kemalista Chp. «Al momento, questo è un voto dubbio», ha commentato Utku Cakirozer, deputato del Chp.