BOGOTA'. "Secondo le prime informazioni in nostro possesso ci sono quattro o cinque stranieri, tra i quali due italiani e due israeliani, che si trovavano nella zona di Mocoa colpita dalla valanga di fango, che non hanno ancora dato loro notizie alle rispettive famiglie". A parlare è Cesar Uruena, responsabile delle operazioni di soccorso della Croce Rossa colombiana. "Il personale della Croce Rossa sta perlustrando tutta l'area devastata dalla frana alla ricerca dei dispersi e proseguirà anche nelle prossime ore". In Colombia, intanto, continua ad aggravarsi il bilancio di vittime: il presidente Juan Manuel Santos ha annunciato che i morti sono ormai 254, e i feriti 203. "Disgraziatamente il numero di morti è salito a 254. Le nostre preghiere sono con loro e con le loro famiglie", scritto Santos su Twitter, rilanciando l'hashtag #MocoaSomosTodos (Siamo tutti Mocoa). Poco prima, in un discorso televisivo, il presidente ha chiesto a tutti i colombiani di unirsi per contribuire a ricostruire il capoluogo del dipartimento di Putumayo. "Con la generosità che ci ha sempre contraddistinti, dobbiamo tendere la mano ai nostri compatrioti in questo momento di dolore e difficoltà. Ci vorrà tempo e pazienza ma andremo avanti. Mocoa ce la farà, Putumayo ce la farà, la Colombia ce la farà", ha sottolineato Santos. Sessantadue i minori che hanno perso la vita: a renderlo noto sono fonti di Bogota'. ''Dei 62 minori deceduti 34 sono stati identificati'', sottolineano i media locali riprendendo dati resi noti dall'Istituto colombiano per il benessere familiare. Si scava tra pile di sassi e assi di legno che hanno sotterrato le case, con le vittime sorprese nel sonno. Le strade sono coperte da una spessa fanghiglia di sabbia e alberi, trasportata dai fiumi straripati per le forti piogge ed il maltempo dei giorni scorsi. Scarseggia l'acqua potabile, e manca la corrente elettrica. L'istituto di medicina legale ha invece inviato 15 esperti per identificare i cadaveri ed eseguire le autopsie. La tragedia che si è abbattuta su Mocoa è tra i disastri più gravi nella storia della Colombia, scrive El Pais. Nel maggio del 2015 un'altra valanga aveva lasciato il segno a Salgar, nel dipartimento di Antioquia, con un bilancio di 104 morti.