BOGOTA'. 'Travolti e sotterrati dal fango nel sonno. Sono morte così almeno 127 persone, colpite da una enorme valanga di acqua, terra e detriti che si è abbattuta la notte scorsa nel sudovest della Colombia. A perdere la vita «intere famiglie, ragazzi ed anziani», ha sottolineato il ministro dell’Interno, Juan Manuel Cristo. Ma il bilancio si teme possa crescere nelle prossime ore. Ancora più alta la conta dei feriti «400», stando ad un ultimo conteggio aggiornato della Croce Rossa, mentre i "dispersi sono almeno 220». Vittima della tragedia la cittadina di Mocoa, che conta 40mila abitanti, capoluogo della regione di Putumayo, al confine con l’Ecuador ed il Perù. Il presidente Juan Manuel Santos, giunto nelle prime ore del mattino sul luogo del disastro, ha dichiarato lo stato di calamità e ha ordinato il dispiegamento delle forze armate per far fronte all’emergenza. L’obiettivo è «organizzare un piano d’azione di intesa con tutte le istituzioni per avviare il processo di aiuti umanitari, ma anche per celebrare i funerali e ripristinare i servizi sospesi». «Il mio cuore e quello di tutti i colombiani è con le vittime», ha detto Santos, precisando che la notte scorsa si sono registrati 130 millimetri di pioggia, rispetto ai 400 che in genere cadono in un intero mese. La tragedia si è verificata intorno a mezzanotte, quando inaspettatamente un’ondata di fango, acqua e pietre è venuta giù inondando la cittadina addormentata. All’origine di tutto lo straripamento di tre fiumi, causato a sua volta dal maltempo e dalle forti piogge, ha precisato l’agenzia nazionale della protezione civile. Secondo il quotidiano locale Caracol Radio, la situazione a Mocoa è «devastante». «E' una tragedia», ha detto il sindaco, Jose Antonio Sanchez, precisando che i quartieri colpiti sono 17. I fiumi hanno invaso e distrutto le case, spazzato via i veicoli e due ponti. «La mia casa è distrutta, il fango è quasi al tetto», ha aggiunto. Molti dei residenti non hanno avuto il tempo di salire in cima alla loro case o sui tetti per ripararsi dalla violenza della natura, e sono stati travolti. Testimoni hanno raccontato di edifici che ondeggiavano, mentre altri hanno postato video sui social network con scene di distruzione, pezzi di legno e detriti per strada. Una ecatombe. Preoccupa adesso la ricerca dei dispersi: "Sotto il fango, sono sicuro che là sotto ci siano delle persone», ha allertato Herman Granados, un anestesista. «Ci sono molte persone che cercano i loro parenti», ha aggiunto Oscar Forero, un portavoce della Croce Rossa colombiana. Diversi leader della regione hanno espresso solidarietà con la popolazione di Putumayo attraverso i loro account Twitter. Il premier spagnolo Mariano Rajoy - continua El Pais -, ha inviato un telegramma al suo omologo colombiano. «Ci dispiace soprattutto per la perdita di vite umane e saremmo grati, Signor Presidente, di trasmettere alle famiglie delle vittime di questa catastrofe il nostro profondo cordoglio».