Attacco a Londra, la premier May: "Non abbiamo paura, la normalità è la risposta al terrorismo"
LONDRA. «Non abbiamo paura e non ci facciamo intimorire», ha detto la premier britannica Theresa May, intervenendo alla Camera dei Comuni dopo l’attentato terroristico di ieri a Londra. «E' stato un attacco contro la gente libera», ha aggiunto il primo ministro. «Non c'è ragione di temere che ci saranno nuovi attacchi», ha dichiarato. «Milioni di gesti di normalità sono la risposta al terrorismo». La premier ha confermato che l'autore dell'attacco di ieri al Westminster era un cittadino britannico noto ai servizi segreti del Regno Unito. Era indagato per estremismo violento, sottolineando che comunque che si tratta di una "figura marginale". May ha infine confermato, parlando in Parlamento, che tra le persone rimaste ferite nell’attacco di ieri a Westminster ce ne sono molte di nazionalità diverse, tra cui una è di nazionalità italiana. E’ la donna romana di cui ha dato notizia ieri l’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano. I feriti, ha precisato, sono 12 britannici, tre bambini francesi, due romeni, quattro sudcoreani, due greci e uno per ognuno dei seguenti Paesi: Germania, Italia, Polonia, Irlanda, Cina, Stati Uniti. Anche la regina Elisabetta ha inviato un messaggio al Paese e offre i suoi ''pensieri, preghiere e la più profonda solidarietà», si legge nel testo inviato da Buckingham Palace a quanti coinvolti dalla «terribile violenza» dell’attacco di Londra. Il messaggio della regina è stato inviato ai vertici della polizia di Londra dopo che è stata rinviata, in seguito all'attacco di ieri, la visita in programma oggi della sovrana e del principe Filippo che dovevano inaugurare la nuova sede di Scotland Yard. Elisabetta ha ringraziato ed espresso ammirazione per gli agenti della Met Police "che lavorano per aiutare e proteggere gli altri". Secondo la ricostruzione fatta dall'agenzia britannica Pa, la regina durante l'attacco si trovava all'interno di Buckingham Palace e poche ore dopo sarebbe stata raggiunta dalla premier Theresa May per il consueto incontro settimanale con il primo ministro, ricevendo informazioni direttamente da lei su quanto era accaduto vicino al parlamento.