Domenica 22 Dicembre 2024

Raffica di kamikaze Isis contro i soldati, la lunga guerra a Mosul

BAGHDAD. Le truppe irachene si stanno dirigendo verso gli edifici governativi nella parte occidentale di Mosul controllata dall’Isis tra gli scontri «più pesanti» mai visti dall’inizio della nuova spinta nella città il mese scorso: lo ha detto il comandante iracheno Haider al-Maturi della polizia federale.   I combattenti dell’Isis, ha sottolineato il comandante, hanno risposto finora con una raffica di almeno sei kamikaze a bordo di altrettante autobomba, che però sono stati intercettati ed eliminati prima che colpissero i loro obiettivi. L’Isis, ha aggiunto Al-Maturi ha messo in campo anche alcuni cecchini. Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sta indagando su 12 civili - fra cui donne e bambini - feriti nella battaglia in corso per strappare Mosul all’Isis, che presentano lesioni e sintomi da esposizione a gas usato nelle armi chimiche. Se il loro uso verrà confermato, fa sapere Lise Grande, coordinatrice umanitaria Onu per l’Iraq, «si tratta di una grave violazione della legislazione umanitaria internazionale e un crimine di guerra», indipendentemente da chi siano l’obiettivo o le vittime dell’attacco». «E' orribile, e non c'è alcuna giustificazione per all’uso di armi chimiche».  Le vittime, che sono rimaste esposte ai presunti agenti chimici nella parte orientale di Mosul, dove si combatte, vengono curate nella vicina città curda di Erbil.

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