AMBURGO. Paura oggi pomeriggio a Heidelberg, nel sudovest della Germania. Un uomo ha lanciato la sua auto contro i pedoni e poi ha cercato di fuggire, ma è stato fermato dalla polizia, che gli ha sparato. Gli inquirenti hanno subito escluso l'ipotesi del terrorismo, anche se al momento non è noto il movente del gesto, che ha subito ricordato l'attentato di Natale al mercatino di Berlino, quando il tunisino Anis Amri ha ucciso 12 persone lanciandosi con il camion contro la folla. Secondo una prima ricostruzione, l'assalitore ha guidato la sua auto, presa a noleggio ad Amburgo (570 km da Heidelberg), contro alcuni passanti in una piazza, davanti a una panetteria: tre persone sono rimaste ferite, una è stata ricoverata in gravi condizioni. Subito dopo l'uomo è uscito dalla vettura armato di coltello e si è allontanato a piedi, ma è stato bloccato dalla polizia di un commissariato lì vicino. Gli agenti hanno cercato invano di convincerlo ad arrendersi. Quando uno di loro ha visto il coltello in mano all'assalitore, ha aperto il fuoco e lo ha colpito. L'uomo, le cui generalità non sono ancora note, è ricoverato in ospedale e le sue condizioni sono gravi. La polizia ha subito circoscritto la zona e la scientifica ha iniziato a setacciare l'auto alla ricerca di indizi, mentre sul web circola il video con le immagini drammatiche della sparatoria che ha portato al ferimento dell'assalitore. Secondo quanto affermato da un portavoce della polizia locale, Norbert Schaetzle, alla televisione N-tv, non si tratterebbe di un atto terroristico, e l'uomo avrebbe agito da solo. Lo stesso ha poi precisato che al momento non può confermare la notizia diffusa da alcuni media locali - tra cui la Bild - secondo cui l'assalitore sarebbe affetto da problemi mentali. La dinamica ricorda, anche se per fortuna su scala ridotta, la strage di Berlino del 19 dicembre scorso quando 12 persone, tra cui un'italiana, rimasero uccise e altre 50 ferite dopo che il tunisino Anis Amri si lanciò con un camion rubato sulla folla nei mercatini della capitale. Un attacco poi rivendicato dall'Isis. Nei giorni scorsi il capo dei servizi interni tedeschi Hans Gerg Maasen aveva lanciato l'allarme sul jihadismo che va rafforzandosi in Germania, parlando di circa 1600 persone ritenute dagli inquirenti potenzialmente coinvolte nella scena del terrorismo islamico (alla fine del 2016 erano 1200). Di queste, stando ai dati dell'Anticrimine, 570 soggetti sono classificati come "pericolosi".