NEW YORK. La ''sicurezza è un diritto civile, e ci batteremo per rendere l'America di nuovo sicura''. Donald Trump difende il bando degli arrivi da sette Paesi a maggioranza musulmana e critica la decisione della Corte d'appello di sospenderlo. Ma rilancia: ''Non molleremo'', a ''giorni'' arriverà una nuova misura. Il presidente americano si spinge anche oltre, affermando di voler costruire 'safe zone' in Siria per ospitare la popolazione fino a che il caso nelle loro città non sara' risolto. A pagarle saranno i paesi del Golfo, ai quali i soldi non mancano. Il bando-bis allo studio sarà più preciso e conciso per evitare nuovi intoppi e problemi giudiziari. La misura, secondo indiscrezioni, riguarda i sette paesi del precedente decreto, ma assicura che non ci siano blocchi per chi è in viaggio verso gli Usa quando il decreto entrerà in vigore e dovrebbe escludere dalla stretta i possessori della carta verde. Non e' ancora chiaro se il provvedimento include anche il bando indefinito ai rifugiati siriani. ''Il presidente sta contemplando un decreto, al quale questa volta avrò la possibilità di lavorare'', soprattutto nella sua attuazione, assicurando che ''nessuno resti bloccato nel sistema mentre è in transito, come accaduto con il primo decreto, afferma John Kelly, il segretario al Dipartimento per la Sicurezza nazionale, sottolineando che il bando è solo una pausa per concedere alle autorità il tempo necessario per valutare i sistemi di controllo dei sette paesi nella lista. ''Vogliamo che entri chi ama il nostro Paese e rispetta i nostri valori'', afferma Trump in un comizio a Melbourne, in Florida, ritrovando la verve e lo spirito combattivo della campagna elettorale. Un'occasione per tornare a rivolgersi direttamente agli americani e attaccare i media ''disonesti': ''La loro agenda non e' la vostra agenda'', dice rivolgendosi ai suoi fan, dopo aver definito su Twitter la stampa ''nemica degli americani'', parte di un ''sistema corrotto''. A introdurre Trump sul palco è la first lady Melania che, prima di lasciargli al parola, si impegna ad agire nell'interesse di tutti gli americani e a portare avanti iniziative che avranno un impatto positivo sulla donne e i bambini nel mondo. ''L'America che immaginiamo è un paese impegnato a una maggiore civiltà e unità'', afferma. Il comizio a Melbourne arriva nel terzo fine settimana consecutivo di Trump a Mar-A-Lago, la 'Casa Bianca d'inverno'. Un fine settimana cruciale per la scelta del prossimo consigliere alla Sicurezza nazionale dopo le dimissioni di Mike Flynn. Il presidente vedrà nelle prossime ore i quattro candidati all'incarico: l'ex ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu John Bolton, il luogotenente generale dell'Esercito H. R. McMaster, il luogotenente generale responsabile di West Point Robert Caslen e il luogotenente generale in pensione Keith Kellogg. In via di definizione in queste ore anche nuove misure per smantellare l'agenda verde di Obama. Trump potrebbe firmare due decreti martedì per ribaltare le politiche dell'era Obama per il controllo del diossido di carbonio e dell'inquinamento delle acque, aprendo una nuova era per l'Agenzia per la Protezione Ambientale. Scott Pruitt è stato appena confermato all'Epa, strappando una risicata maggioranza in Senato fra le critiche di democratici e ambientali che denunciano i suoi legami troppo stretti con l'industria petrolifera. Il presidente si avvicina anche al suo primo budget che, secondo indiscrezioni, potrebbe includere tagli drastici a programmi popolari, quali quello a sostegno delle arti e il Corporation for Public Broadcasting, che distribuisce parte del suo bilancio a reti televisive e radio locali. Il tutto mentre si riaccende il dibattito sul conflitto di interesse, con i figli Eric e Donald Jr a Dubai per l'inaugurazione di un club da golf Trump, e le polemiche sulla residenza in Florida, in cui si intrecciano politica e affari, con una corsa a diventare soci per la cifra di 200.000 dollari l'anno, cosi' da guadagnare un 'biglietto di prima fila' per il presidente.