BUCAREST. Nuove proteste ieri sera a Bucarest contro la corruzione e contro il governo del socialdemocratico Sorin Grindeanu, del quale si chiedono le dimissioni insieme ad elezioni anticipate. Circa 3 mila persone, secondo i media locali, sfidando il freddo intenso, sono tornate a manifestare per il dodicesimo giorno consecutivo in Piazza della Vittoria davanti alla sede del governo con bandiere romene e slogan ostili alle autorità, ritenute responsabili della corruzione dilagante. "Lottiamo per un Paese pulito e migliorè, 'I ladri in carcere", 'L'ingiustizia ci unisce" - queste alcune delle scritte su cartelli e striscioni. Sono centinaia i politici, ministri, funzionari, imprenditori sotto inchiesta per reati di corruzione. Venerdì la Corte di cassazione ha respinto un ricorso presentato dal presidente del Senato Calin Popescu Tariceanu, che è leader di Alde, partito di coalizione al governo, che potrà così essere processato per le accuse di frode e falsa testimonianza. A scatenare la protesta popolare è stato un decreto emanato dal governo sulla depenalizzazione dell'abuso di ufficio e di altri reati di corruzione, considerato un 'regalò ai tanti politici sotto inchiesta, compreso il leader del partito socialdemocratico Liviu Dragnea. Il decreto, sotto la pressione della piazza - domenica scorsa a manifestare erano stati oltre mezzo milione a Bucarest e in altre città della Romania - era stato ritirato, con il governo che intende presentare sul tema corruzione un nuovo disegno di legge in parlamento. Un provvedimento che secondo alcuni sarebbe sulla falsariga del decreto contestato. Per oggi a Bucarest è in programma un'altra manifestazione, ed è attesa la creazione di una enorme bandiera romena da parte della folla.