BERLINO. L'Austria si prepara a bandire il velo integrale nei luoghi pubblici come scuole e ospedali. Ma anche a vietare ai funzionari dello stato, dai magistrati agli agenti, di coprire il capo.
Il divieto di indossare il burqa e il velo islamico nell'esercizio di funzioni pubbliche è infatti uno dei punti dell'accordo stipulato dai due partiti della Grosse Koalition di Vienna, per proseguire l'esperienza di governo ed evitare elezioni anticipate. In futuro, è scritto nel programma concordato dai socialdemocratici dell'Spoe e dai popolari dell'Oevp, lo Stato dovrà rafforzare il suo profilo neutrale "dal punto di vista religioso e ideologico" e per questo bandire nei luoghi pubblici burqa o velo islamico.
Non potranno indossarlo giudici né procuratori, dipendenti ministeriali o agenti di polizia. L'accordo di governo è corposo: un documento in 46 punti che contiene anche misure sul lavoro, come quella di limitare il flusso di manodopera proveniente dagli altri paesi Ue. In questo caso l'attenzione è soprattutto per la concorrenza salariale dei lavoratori est-europei sul mercato austriaco, specie nelle regioni orientali. Ma non è chiaro in che modo tali limitazioni potranno essere applicate evitando censure di Bruxelles.
Le misure su burqa e velo invece sono contenute nel capitolo dell'accordo che riguarda il tema "sicurezza e integrazione" e portano la firma dell'astro nascente della politica austriaca, almeno sul versante conservatore: il 30enne ministro degli Esteri e dell'Integrazione Sebastian Kurz.
Nel programma non c'è un riferimento specifico al bando al burqa e al velo islamico. C'è invece l'esplicito richiamo "al dovere dello Stato" di apparire "ideologicamente e religiosamente neutrale" e l'obbligo per particolari funzionari pubblici come "agenti di polizia in uniforme, giudici e procuratori a rispettare la disposizione della neutralità nell'esercizio delle proprie funzioni".
Saranno future trattative fra i due partiti a definirne concretamente l'applicazione. Intanto il cancelliere socialdemocratico Christian Kern ha difeso la proposta assicurando che "il previsto precetto di neutralità" verrà elaborato "in collaborazione con tutte le comunità religiose riconosciute".
Una dichiarazione distensiva, mentre nel Paese monta la protesta delle associazioni musulmane. Il presidente della comunità Iggioe, Ibrahim Olgun, ha messo in guardia da una "Lex Islam", ha sottolineato che "la libertà di religione non è negoziabile" e che "il velo non è un simbolo religioso e ancor meno politico".
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