Domenica 22 Dicembre 2024

Germania, blitz in imprese e moschee
16 sospetti Isis: mille agenti in campo

BERLINO. Blitz antiterrorismo della polizia tedesca, nell'Assia, dove sono state ispezionati 54 luoghi, fra appartamenti privati, imprese e moschee. Secondo la Bild nel mirino degli investigatori ci sono 16 persone, di età compresa fra i 16 e 46 anni, sospettate di essere in qualche modo coinvolte in attività terroristiche. Figura principale nelle indagini un tunisino di 36 anni, il cui mandato d'arresto è stato spiccato in base al sospetto che sia operativo per Isis. Secondo la Bild on line, l'uomo avrebbe pianificato un attentato, anche se il suo progetto era ancora in una fase iniziale e non vi sarebbero indizi che avesse già individuato un obiettivo preciso. Circa 1.100 agenti di polizia sono stati impiegati nel maxiblitz, che ha avuto come focus principale l'area del Meno. Solo a Francoforte sono state eseguite ispezioni in 33 edifici, fra appartamenti, moschee e luoghi di lavoro. Perquisizioni anche in sei edifici di Offenbach, in tre di Darmstadt, e in due del capoluogo Wiesbaden e di Limburg. I dettagli dell'operazione saranno forniti in una conferenza stampa prevista a breve. Altri tre sospetti terroristi sono stati arrestati ieri sera a Berlino. Lo scrive la Bild on line. Gli uomini avrebbero avuto stretti contatti con l'Isis, e collegamenti in Siria e in Iraq. Nelle indagini è coinvolta, ancora una volta, la moschea di Moabit della capitale tedesca. Il tunisino, che dall'agosto 2015, aveva aderito all'Isis, è stato attivo come scafista e ha cercato di procurare nuovi adepti all'associazione terroristica.  In Germania, hanno confermato gli inquirenti in uno statement, l'uomo aveva costruito una rete e pianificava un attentato. «I piani erano in una fase iniziale e non vi era ancora un obiettivo concreto», è stato spiegato. Il 36enne ha vissuto in Germania fra il 2003 e il 2013, e vi ha poi fatto ritorno «sotto altro nome, come richiedente asilo», ha spiegato il ministro dell'Interno Thomas De Maiziere, il quale, incontrando la stampa, ha sottolineato che l'islamista non fosse passato affatto inosservato agli enti della sicurezza tedesca. A quanto emerge dalle indagini, ricercato dalla Tunisia per l'attentato del Museo del Bardo, l'uomo era stato anche arrestato in Germania, in attesa di espulsione. Come nel caso del connazionale Anis Amri, l'attentatore di Berlino, a causa di mancanze nella documentazione necessaria al rimpatrio, era stato rimesso in libertà il 4 novembre 2016. Da allora, fino all'arresto di oggi, l'uomo è stato posto sotto osservazione. Nel maxiblitz di stamani, iniziato alle 4, e in parte ancora in corso, sono state perquisite due moschee. Le indagini relative all'operazione, condotte insieme alla Procura generale, sono durate quattro mesi e hanno coinvolto 150 agenti e funzionari di polizia, «impegnati nell'inchiesta 24 ore su 24, sette giorni alla settimana».

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