Giovedì 19 Dicembre 2024

Primo raid dell'era Trump: in Yemen uccisi 16 civili, morto soldato Usa

SANAA. Almeno 14 sospetti membri di al Qaida uccisi insieme a 16 civili, tra cui donne e bambini, oltre a un soldato americano, il primo morto in combattimento sotto la presidenza di Donald Trump: è questo il bilancio della prima operazione antiterrorismo approvata dal neopresidente americano, un raid con un commando sul terreno nel centro dello Yemen che aveva per obiettivo l'uccisione di tre alti esponenti dell'organizzazione terroristica. Nel blitz, scattato all'alba nel distretto rurale di Yakla, nella provincia di Bayda, sono stati uccisi Abdul-Raouf al-Dhahab, Sultan al-Dhahab e Seif al-Nims, tre leader di al Qaida nel Paese, ma non tutto è andato come previsto. Oltre al soldato americano ucciso, infatti, altri quattro militari Usa sono rimasti feriti, l'esercito ha perso un velivolo - un elicottero, secondo le indiscrezioni dei media - ma soprattutto l'operazione ha provocato un alto numero di vittime civili. Secondo fonti mediche, tra i 16 civili morti 10 erano donne e tre bambini. Tra questi, ha twittato il direttore del centro di monitoraggio dei siti islamici Site, Rita Katz, c'era anche la figlia di 8 anni di Anwar al-Awlaki, l'imam radicale americano-yemenita ed ex leader qaedista ucciso da un drone Usa nel 2011 sempre in Yemen. Da parte sua, il presidente Donald Trump ha definito il raid un «successo» ed ha definito «eroico» il militare ucciso, auspicando una pronta guarigione ai soldati feriti. «In un raid di successo contro i quartieri generali di Qaida nella penisola araba (Aqap), la coraggiose forze Usa sono state determinanti nell'uccidere un numero stimato in 14 membri di Aqap e nell'impossessarsi di importanti informazioni di intelligence che aiuteranno gli Usa a prevenire (atti di, ndr) terrorismo contro cittadini e persone in tutto il mondo», si legge in un comunicato. In precedenza il Comando Centrale aveva sottolineato - quasi a giustificare il blitz - che nell'operazione sono stati trovati documenti che probabilmente «forniranno informazioni su futuri piani terroristici». «L'operazione è cominciata all'alba, quando un drone ha bombardato la casa di Abdul-Raouf al-Dhahab e poi sono arrivati  gli elicotteri e hanno scaricato i paracadutisti vicino alla casa, che hanno ucciso tutti coloro che si trovavano al suo interno», ha detto un residente che ha voluto mantenere l'anonimato. Poi, ha proseguito, «i miliziani hanno aperto il  fuoco contro i soldati americani che hanno lasciato la zona e gli elicotteri hanno bombardato i combattenti e alcune case, provocando un gran numero di vittime». Un funzionario della sicurezza yemenita, scrive il Guardian, ha confermato questo resoconto e un funzionario provinciale - secondo la Bbc online - ha aggiunto che gli elicotteri hanno preso di mira anche un ospedale, una scuola e una moschea. Lo scontro a fuoco tra i militari americani ed i combattenti locali nel quale è rimasto ucciso il soldato Usa è durato circa 45 minuti, scrive la Bbc online. Durante lo scontro sono stati feriti anche tre soldati, mentre un quarto è rimasto ferito in seguito ad un atterraggio di emergenza che uno degli elicotteri è stato costretto a fare poco lontano dal luogo dell'attacco: il velivolo, probabilmente colpito dal fuoco nemico, è stato «distrutto intenzionalmente sul posto» dai militari Usa, ha spiegato il il Comando Centrale Usa. Quella di oggi è stata la prima operazione da parte degli Stati Uniti in Yemen dal dicembre del 2014, ovvero prima dell'inizio della guerra civile che ha permesso ad al Qaida di espandersi nel Paese.

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