LONDRA. Dopo i rinvii, i ritardi e le forti polemiche il piano farraginoso del governo britannico per i bambini di Calais non poteva che finire in un tribunale. Sono 36 i minori che vivevano nel campo profughi Giungla ad aver avviato una azione legale contro l'esecutivo conservatore.
Si tratta di ragazzi la cui età è compresa tra i 14 e i 17 anni e accusano, tramite i loro legali, il ministro degli Interni britannico, Amber Rudd, di aver agito in modo illegittimo nel gestire le loro richieste di asilo a Londra, in pratica di non averli accolti benchè venissero da situazioni di estrema difficoltà.
Secondo il Guardian, 28 di loro si sono già visti rifiutare la domanda, mentre gli altri otto sono in attesa di una risposta dall'Home Office. I minori si trovano in diversi centri di accoglienza sparsi in Francia e provengono in maggioranza da Eritrea, Afghanistan e Sudan.
Si tratta dell'ennesimo segnale negativo della tardiva quanto scarsa politica di accoglienza del governo di Theresa May, che su questo dossier è stato duramente criticato.
Nella causa lanciata dallo studio legale inglese Duncan Lewis Solicitors, l'esecutivo viene accusato di non aver rispettato l'impegno che si era preso ad accogliere i minori più vulnerabili come chiesto dall'Immigration Act, provvedimento che contiene una disposizione ad hoc voluta da lord Alfred Dubs, 84enne pari laburista che da bambino fu uno profugo dalla Cecoslovacchia occupata dai nazisti e come altri piccoli ebrei non accompagnati venne accolto a Londra.
«Il modo in cui i bambini rifugiati sono stati trattati, sia dalle autorità britanniche che quelle francesi, è a dir poco vergognoso», ha detto Toufique Hossain, uno degli avvocati impegnati nella sfida legale. Ha spiegato che quanti si sono visti rifiutare la loro domanda non hanno nemmeno ricevuto una spiegazione scritta e che in generale l'Home Office si è comportando mostrando ben poca comprensione.
A oggi, sempre secondo Hossain, sono solo 200 i piccoli migranti accolti nel Regno e non è previsto che nessun altro di quelli che vivevano accampati a Calais arrivi in futuro. I problemi poi non finiscono nemmeno quando i giovani profughi pensano di essere al 'sicurò in Gran Bretagna. Di recente il Sunday Times ha denunciato la scomparsa di alcuni di loro dai centri di accoglienza: in certi casi sarebbero finiti nelle mani di criminali senza scrupoli e sfruttati, ad esempio, nella prostituzione minorile.
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