Giovedì 19 Dicembre 2024

Aereo russo precipitato, 92 le vittime. Sterminato coro dell'Armata Rossa
Tra le piste il terrorismo

ROMA. Si seguono tutte le piste, inclusa quella dell'attentato terroristico, nelle indagini sull'aereo militare russo precipitato nel Mar Nero con 92 persone a bordo. Tutti morti i passeggeri, tra i quali i componenti del Coro dell'Armata Rossa. Il velivolo, un Tupolev 154 del ministero della Difesa in viaggio verso la Siria dove il coro avrebbe dovuto tenere un concerto nella base russa di Latakia per le truppe dislocate nel paese, si è schiantato all'alba, due minuto dopo il decollo da Sochi. "E' prematuro fare qualsiasi speculazione al momento" sulle cause del disastro, ha dichiarato in una conferenza stampa il ministro dei Trasporti russo Maxim Sokolov. Tuttavia, ha aggiunto, gli investigatori "stanno valutando tutte le piste, inclusa quella terroristica". In precedenza il capo del commissione Difesa del Senato russo, Viktor Ozerov, aveva escluso "totalmente la tesi dell'attentato". Vladimir Putin ha promesso "un'inchiesta approfondita sulle cause del disastro" e ha proclamato per domani, 26 dicembre, il lutto nazionale. Il presidente siriano Bashar al Assad ha inviato un messaggio di condoglianze al leader del Cremlino esprimendo "profondo dolore e tristezza". Circa 3.000 soccorritori sono al lavoro sul luogo dell'incidente nel Mar Nero con elicotteri, droni e imbarcazioni. I rottami sono sparsi in un'area di 1,5 km lungo la costa, alla profondità di circa 50-100 metri, fino ad ora sono stati recuperati dieci cadaveri. La lista delle vittime include 8 membri dell'equipaggio, 8 militari, due civili, un membro di un'organizzazione umanitaria internazionale, 9 giornalisti e i 64 membri del Coro dell'Armata Rossa. Fondato nel 1928, è conosciuto in tutto il mondo. Nel 2004 si esibì in Vaticano per i 26 anni del pontificato di Giovanni Paolo II e nel 2013 accompagnò Toto Cutugno al Festival di Sanremo. A bordo c'era anche Yelizaveta Glinka, in Russia nota con il soprannome di Dottor Liza per il suo impegno umanitario nell'est dell'Ucraina e in Siria. La sua fondazione Spravedlivaya Pomoshch (Just Help) ha fatto sapere che si trovava sul volo militare per portare un carico di medicine in un ospedale siriano.

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