MOSCA. I leader dei gruppi combattenti nella parte orientale di Aleppo «hanno violato gli accordi» con le autorità siriane sul ritiro dalla città e in mattinata hanno ripreso le operazioni di combattimento, ma il loro attacco è stato «respinto». Così il centro di riconciliazione russa in Siria citato dalla Tass. «Il ritiro era stato programmato per le 6 del mattino e gli autobus avrebbero dovuto farli evacuare attraverso il corridoio del quadrante Salakh ad-Din, ma quando i veicoli sono arrivati nel luogo concordato i miliziani hanno aperto il fuoco sulla colonna», dice il centro. Alcuni attivisti dell'opposizione in mattinata avevano già dato notizia della ripresa dei bombardamenti governativi siriani sulla piccola enclave di Aleppo est ancora nelle mani degli insorti, nonostante un cessate il fuoco annunciato ieri sera. Mosca aveva annunciato la fine dell'operazione «antiterrorismo» dei militari siriani, comunicando che le forze fedeli al presidente Bashar al Assad avessero «il pieno controllo della zona orientale di Aleppo». La notizia della ripresa dei bombardamenti arriva dopo che era stato annunciato anche un ritardo nell'evacuazione da Aleppo est di civili e ribelli, prevista nell'accordo di tregua. Numerosi autobus, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, si trovano ancora nei quartieri devastati dalla guerra, mentre il primo gruppo di civili - circa 150 persone in tutto, inclusi i feriti - aspetta di lasciare la città. L'evacuazione era prevista per questa mattina all'alba. L'Onu ieri ha lanciato un vero e proprio grido d'allarme, chiedendo di fermare la carneficina. Amnesty parla di "crimini di guerra", mentre la comunità internazionale intima alla Siria di tenere a freno i suoi soldati e garantire la protezione ai civili innocenti e alla Russia di moderare i bombardamenti aerei. «La Farnesina esprime la massima preoccupazione per la situazione ad Aleppo est, e riafferma l'imperativo di proteggere la popolazione civile e rispettare il diritto umanitario internazionale - È quanto si legge in una nota del Ministero degli Esteri -. Nel ricordare che anche il Santo Padre ha sottolineato che Aleppo è innanzitutto una città, in cui vivono migliaia di civili innocenti, richiama le responsabilità del regime siriano e dei suoi sostenitori nel porre fine alle violenze». «L'Italia chiede che venga immediatamente garantito pieno accesso alle agenzie umanitarie dell'Onu ed all'Icrc in tutta Aleppo est, affinchè si possa assicurare assistenza e protezione alla popolazione». La Farnesina esprime «la massima preoccupazione per la situazione ad Aleppo est e riafferma l'imperativo di proteggere la popolazione civile e rispettare il diritto umanitario internazionale». «Nel ricordare - prosegue - che anche il Santo Padre ha sottolineato che Aleppo è innanzitutto una città, in cui vivono migliaia di civili innocenti, richiama le responsabilità del regime siriano e dei suoi sostenitori nel porre fine alle violenze e rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale e dalle Convenzioni di Ginevra, ivi incluso il divieto di ricorrere ad esecuzioni sommarie e arresti arbitrari». Tale esigenza come pure l'urgenza di porre rimedio alla situazione umanitaria, sono state ribadite oggi anche dall'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani, Zeid Ràad Al Hussein, e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa.