STOCCOLMA. Standing ovation per Bob Dylan "che ha cambiato il modo di fare poesia" nel teatro dei Nobel a Stoccolma. Il leggendario cantautore non era presente, ma ha ricevuto una lunga lista di elogi nella citazione per il Premio per la Letteratura. Uno per tutti: "Come l'Oracolo di Delfi che legge il tg della sera". Lui non c'era. Come nel titolo del film biografico del 2007 "I'm not there" in cui gli aveva dato il volto, tra gli altri, Cate Blanchett, l'eterno sfuggente Dylan è stato il grande assente. È stata l'amica Patti Smith, profondamente emozionata, a salire sul palco decorato con 22 chili di fiori rosa di Sanremo dopo l'annuncio qualche settimana fa che il musicista avrebbe mandato un discorso che qualcuno avrebbe letto a suo nome, ma non sarebbe potuto essere presente "per precedenti impegni". La 69enne musicista americana, che in settembre, e cioè prima dell'annuncio del premio, era stata avvicinata dal Comitato, ha scelto di intonare "A hard rain's a-gonna fall", il brano scritto da Dylan nel 1962 considerato da molti critici un capolavoro della musica folk. Dopo la prima strofa, Patti si è interrotta, visibilmente commossa. Si era dimenticata le parole? La cantante ha chiesto scusa: "Sono molto nervosa", poi ha concluso l'interpretazione tra gli applausi e l'emozione degli intervenuti. Una performance memorabile. L'Accademia, che Dylan ha imbarazzato rifiutandosi di presenziare dopo aver tenuto il Comitato per due settimane in silenziosa attesa, ha invitato pubblico e letterati a non scandalizzarsi per la scelta. "Dylan è stato uno shock. Ha cambiato la nostra idea di poesia", ha detto Horace Engdahl, che ha presentato il premio al cantante assente. Ma imbarazzo è stato, dopo le polemiche sulla scelta "rivoluzionaria" per come l'ex Robert Zimmerman ha reagito, o non reagito alla decisione che ha fatto di lui, come ha detto l'accademico Enghdal, "un nuovo Blake, Rimbaud, Walt Whitman o Shakespeare". Altri autori di letteratura - Alice Munro, Doris Lessing, Harold Pinter e Elfriede Jelinek - avevano disertato la cerimonia, ma per ragioni comprensibili: età, malattie o, nel caso della Jelinek, una serie di fobie. Dylan non aveva scuse evidenti o impegni sul calendario: concluso in novembre lo zig zag per l'America del suo "never ending tour", ha in programma una settimana di concerti in in Gran Bretagna e Irlanda, ma solo in maggio.