ROMA. Da settimane le autorità locali stavano indagando sul magazzino che ha preso fuoco durante un rave party ad Oakland, in California. Il sospetto era che vi abitassero illegalmente delle persone. Il 17 novembre scorso un investigatore aveva tentato di fare anche un sopralluogo ma non era riuscito ad entrare nell'edificio. Lo ha reso noto Darin Ranelletti del comune di Oakland, al quale erano arrivate diverse segnalazioni e proteste da parte dei vicini per l'immondizia abbandonata fuori dal capannone.
Ranelletti ha spiegato che non c'è ancora la conferma che qualcuno abitasse illegalmente nell'edificio, adibito al solo uso di magazzino. Si indaga quindi anche per incendio doloso. La polizia ha però sottolineato come tutte le piste siano aperte, a partire da quella dell'incidente, e come non ci sia ancora nessun indagato.
Nell'incendio hanno perso la vita nove persone, ma sono molti i dispersi, tanto che la polizia teme ci possano essere fino a 40 morti. Tra i partecipanti del rave party anche tanti stranieri, ha detto la polizia locale. Ma non è ancora chiaro se vi siano cittadini non americani tra le vittime e i dispersi.
Il locale era strapieno, quasi tutti giovani accorsi per un rave party il cui programma era ballare fino alle prime luci del mattino grazie ad alcune star della musica elettronica che dovevano alternarsi con le loro performance. Prima della mezzanotte però si è scatenato l'inferno, con le fiamme che hanno avvolto qualunque cosa. Alle 23.30 le prime chiamate per chiedere aiuto.
I vigili del fuoco sono arrivati tempestivamente ma si sono trovati davanti ad una scena terribile, con il vecchio edificio totalmente divorato dal fuoco e decine di persone terrorizzate in fuga. Ci sono volute ore per domare l'incendio. E nel primo sopralluogo, tra ceneri e macerie fumanti, sono stati trovati 9 cadaveri. Ma all'appello sono subito mancate almeno 25 persone. Un numero cresciuto ulteriormente nel corso delle ore.
Ancora ignote la cause che hanno provocato il disastro. Quel che è certo è che il vecchio magazzino - su cui pendeva anche il giudizio delle autorità locali a proposito dell'abitabilità - non aveva dei rilevatori di fumo e mancava di un vero e proprio sistema antincendio per irrorare acqua in caso di fiamme nei locali. I vigili avrebbero trovato solo due estintori.
La maggior parte delle vittime è stata rinvenuta al secondo piano. Del resto la fuga era quasi impossibile, visto che a unire i due livelli dell'edificio era solo una scala di fortuna. Ad alimentare le fiamme anche i materiali all'interno degli ambienti, pieni di manichini, strutture artistiche e statue fatte con materiali infiammabili. A dare vita al club proprio un gruppo di artisti, tra i tanti che negli ultimi anni si sono spostati nella zona post-industriale a sud di Oakland fuggiti dai carissimi affitti di San Francisco.
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