ROMA. Sarebbero quasi 10.000 i civili fuggiti tra sabato e domenica da Aleppo est verso i distretti sotto controllo governativo o nel vicino quartiere a controllo curdo, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr). «Almeno 6.000 di loro sono andati nel quartiere di Cheikh Maksoud, gli altri nelle zone governative di Aleppo», spiega l'organizzazione basata in Inghilterra. Intanto le truppe del presidente siriano Bashar al-Assad avanzano ad Aleppo est e strappano posizioni ai ribelli cercando l'affondo finale per la riconquista definitiva. Per la prima volta dal 2012 hanno ripreso il controllo i quartieri di Sakhour e di Jabal Badro dopo che ieri avevano riconquistato Hanano. Secondo un comunicato del Centro di Riconciliazione che fa capo a Mosca, il 40% della parte orientale di Aleppo è stata «liberata» dalle truppe governative siriane. La nota indica che sono ora «12» i quartieri di Aleppo in cui i miliziani hanno deposto le armi. La popolazione viene assistita con la consegna di aiuti umanitari. Ma il disastro umanitario della città sotto assedio si aggrava mentre l'Unicef lancia l'allarme per le condizioni in cui sopravvivono 500mila bambini in tutto il Paese. Le scorte di cibo - denuncia ripetutamente l'Onu - continuano a diminuire mentre le 250mila persone intrappolate sono allo stremo. Gli ospedali sono sotto attacco e mancano le medicine. «Aleppo sta morendo» ha twittato il fotografo siriano Khaled Khatib. I quartieri sotto controllo dei ribelli - riporta al Jazeera - e i sobborghi della città sono martellati dai raid aerei siriani e russi che anche oggi hanno fatto una quindicina di morti e un numero imprecisato di feriti ad Anjara, villaggio ad Aleppo ovest controllato dai ribelli. Secondo alcune fonti, nell'offensiva per la riconquista di Aleppo giunta al 13/mo giorno, sono stati uccisi anche un gran numero di ribelli in gran parte appartenenti al gruppo Jabhat al-Nusra. Ma oltre alla riconquista di parti significative di territorio, uno degli elementi che potrebbe diventare determinante per il ritorno di Aleppo sotto il controllo delle forze di Assad è che la presa di Hanano e Jabal Badro divide gruppi di ribelli l'uno dall'altro rendendoli più vulnerabili e l'effetto domino - come sottolinea al Jazeera - potrebbe essere dietro l'angolo. Intanto l'Unicef ha di nuovo, oggi, lanciato l'allarme sui 500mila bambini che in tutta la Siria vivono sotto assedio, tagliati fuori dagli aiuti alimentari, dalla possibilità di avere medicine. Il numero dei piccoli a rischio è raddoppiato in un anno, avverte l'Unicef. «I bambini vengono uccisi e feriti, troppo impauriti per andare a scuola o anche per giocare, sopravvivendo con poco cibo e quasi senza medicine» ha sottolineato il direttore esecutivo dell'Unicef Anthony Lake. «Questo non è il modo di vivere e in troppi stanno morendo».