MILANO. In un video del novembre del 2015, dopo gli attentati di Parigi, si vede il figlio di 10 anni dell'uomo indagato a Milano per terrorismo internazionale, e che si troverebbe in Iraq, minacciare di morte l'Occidente assieme al padre. È uno dei particolari dell'inchiesta sul presunto foreign fighter marocchino, Ahmed Taskour, partito nel dicembre del 2014 per andare nel Paese mediorientale anche con la moglie marocchina e l'altra figlia di 15 anni. Il video con tanto del logo dell'Isis è stato pubblicato anche su youtube. Il filmato, che risalirebbe a metà novembre del 2015 poco dopo gli attentati di Parigi - come è stato spiegato nella conferenza stampa in Procura a cui erano presenti il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno, il pm Enrico Pavone e il capo della Digos di Milano Claudio Ciccimarra - sarebbe stato girato in Iraq e nel video anche il figlio di 10 anni del marocchino Taskour «inneggia al jihad» e augura «la morte all'Occidente e agli occidentali». Nel filmato, con tanto di logo e bandiere del sedicente Stato islamico, l'uomo e il figlio, nato nel 2005 in Italia (tutta la famiglia risiedeva a Bresso, nel Milanese), come è stato sottolineato da inquirenti e investigatori, usano una serie di espressioni, oramai sentite tante volte, per minacciare gli occidentali come «arriveremo fino alle vostre case». L'uomo, che risultava latitante per la giustizia italiana, è stato bloccato a seguito delle indagini coordinate dal dipartimento antiterrorismo della Procura milanese (fino a poco settimane fa guidato da Maurizio Romanelli e ora da Alberto Nobili) e dal pm Enrico Pavone. A carico dell'uomo pendeva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale per legami con l'Isis. Misura che ora dovrà essere eseguita attraverso un procedimento di estradizione.