NEW DELHI. Gali Janardhana Reddy, imprenditore con un passato da ministro dello Stato di Karnataka e anni trascorsi in carcere per corruzione, ha destato scalpore in India in questi giorni per avere investito l'equivalente di 70 milioni di euro nel matrimonio della figlia Brahmini. La notizia delle sfarzose nozze, a cui hanno partecipato 30.000 invitati a Bangalore, Silicon Valley indiana, ha suscitato polemiche perchè avvenuto mentre la popolazione soffre per un processo di demonetizzazione deciso dal governo mettendo fuori corso le due principali banconote da 500 e 1.000 rupie. Ma questo non ha preoccupato l'imprenditore che per sposare la giovane Brahmini a Rajeev Reddy, figlio di un industriale con miniere in Africa, ha inviato una partecipazione composta da un cofanetto patinato d'oro al cui interno appare su uno schermo a cristalli liquidi un testo vocale e musicale di tre minuti. Reddy ha quindi prenotato 1.500 stanze d'albergo, vari elicotteri per gli invitati VIP e 2.000 veicoli. Ed ha inoltre fatto ricostruire su 14,5 ettari del Palace Grounds di Bangalore l'antica città di Hampi, capitale dell'impero Vijayanagara, in cui hanno trovato posto cavalli, elefanti, cammelli e carri. Il fatidico sì è stato pronunciato dagli sposi davanti ad otto sacerdoti indù fatti venire espressamente dal tempio di Tirupati Thirmala. Brahmini, si dice infine, vestiva un sari del valore di 2,3 milioni di euro e indossava gioielli regalati dal papà, valutati a 12,3 milioni di euro.