MILANO. La vittoria di Donald Trump alle presidenziali negli Stati Uniti porta "una volatilità nel breve termine con fuga verso i beni rifugio quali oro, franco svizzero e yen". In questo contesto bisogna però rimanere "focalizzati sui fondamentali che sono saldi, non c'è recessione". L'indicazione arriva da Lorenzo Portelli, strategist di Pioneer Investments che sottolinea come "la nota positiva" sia che, a questo punto, "la politica monetaria sarà più accomodante" anche perché "questo cambio epocale" avrà "chiare ripercussioni" sulla possibilità di una riconferma alla Fed di Janet Yellen pronta ad un rialzo dei tassi a dicembre. Secondo un'analisi di Allianz Global Investor "le borse azionarie europee, potrebbero diventare - ironicamente - un baluardo della stabilità rispetto a quelle americane. In ambito fixed income, nel breve termine riteniamo probabili: una fase di avversione al rischio, rendimenti più bassi e un appiattimento della curva". "L'imprevedibilità di Trump e la sua mancanza di esperienza politica sono motivo più che sufficiente per affrontare i prossimi mesi con una certa cautela", sottolinea Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer at Deutsche Asset Management rilevando che "nonostante ciò, gli investitori debbano tenere i nervi ben saldi" perché non è da dimenticare "che la chiave costante della campagna elettorale di Trump è stata quella di sorprendere continuamente il pubblico: è del tutto possibile che, dopo la sua elezione, egli possa infatti sorprendere i mercati in modo positivo". "Le nostre speranze si basano sul pragmatismo di Trump, la sua capacità di adattamento e in generale la sua scarsa fede politica. C'è la possibilità - aggiunge Kreuzkamp - che possa permettere ai veterani politici in Congresso di approvare un programma repubblicano piuttosto classico. Il referendum costituzionale in Italia "sarà poi il prossimo passo" di una mappa politica molto difficile con "le elezioni il prossimo anno in Francia e Germania" e i "trend populistici che non sono da trascurare", spiega ancora Portelli, strategist di Pioneer che sottolinea anche come la "volatilità dei mercati" dipenderà "dagli annunci di Trump di politica economica". Un'opinione condivisa da Allianz Global Investor che rileva come "finché non si farà chiarezza sulle politiche di Trump, le sue dichiarazioni su commercio, immigrazione e cooperazione internazionale avranno impatti sulla crescita dell'economia americana e globale". Inoltre "il protezionismo potrebbe diventare uno tra i principali temi di investimento, in particolare in Asia. Sui mercati obbligazionari asiatici - rilevano gli analisti - il nostro scenario prevede un periodo di 'flight to quality'".