ERBIL. L'Isis assedia la millenaria Anah (l'antica Anatha) nella provincia occidentale di Anbar, nei pressi del confine con la Siria. Lo riferisce il responsabile del distretto della città, Saad Awad, in un comunicato citato dai media iracheni.
«Settemila civili, in gran parte donne e bambini, sono assediati dall'Isis, che impedisce loro di uscire dalla città perchè li vuole usare come scudi umani».
Anah è una cittadina sull'Eufrate a decine di chilometri dal confine con la Siria nella turbolenta regione di al Anbar, culla del qaidismo iracheno. La parte moderna sorge vicino alle rovine di un sito abitato sin dall'epoca babilonese e usato anche in epoca romana come punto di passaggio dei commerci tra il Mediterraneo e la Mesopotamia. La presenza dell'Isis nella regione è ancora molto forte, nonostante le offensive governative sostenute dalla Coalizione a guida Usa e dei clan tribali sunniti cooptati dal governo di Baghdad.
Intanto, oltre 15.000 combattenti sciiti che rispondono a Teheran avanzano inarrestabili verso Mosul sul fronte occidentale, strappando villaggio dopo villaggio all'Isis. Ma Abu Bakr al Baghdadi fa esplodere subito la sua rabbia che si trasforma in vendetta con cinque attentati, tra autobomba e kamikaze, che ieri hanno fatto strage nei quartieri sciiti di Baghdad.
Almeno 17 i morti e decine di feriti. Un sesto attacco è stato neutralizzato per miracolo. Il bilancio più sanguinoso dei vari attacchi è quello dell'autobomba piazzata nei pressi di un mercato, oltretutto vicino a una scuola, nel sobborgo di Hurriyah. Almeno 10 i morti. Gli altri attacchi hanno preso di mira ancora mercati e luoghi affollati. Oltre al Beiruti Cafè, dove sarebbe stato un massacro se il kamikaze non fosse stato intercettato dall'antiterrorismo iracheno.
Sul fronte ovest di Mosul, sono arrivati nuovi rinforzi e ora i combattenti sciiti sono oltre 15.000. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha però avvertito che se gli sciiti «terrorizzeranno la regione», Ankara «reagirà».
Le milizie, conosciute come Forze di mobilitazione popolare (Al Hashd Al Shaabi, appunto), sono state costituite fin dal 2014 in seguito ad una fatwa dell'ayatollah Ali al Sistani, la maggiore autorità religiosa sciita, per combattere lo Stato islamico, che è sunnita. Ma in molte aree sottratte al 'Califfato' sono state accusate di avere commesso atrocità contro la popolazione sunnita, accusandola di complicità con l'Isis.
Le Shaabi, ovviamente sorde davanti al monito turco, ieri hanno conquistato 10 villaggi sul fronte ovest: puntano sul liberazione di Tal Afar. Prima o poi i 3.000-5.000 miliziani dell'Isis annidati a Mosul dovranno fare i conti con loro, che hanno promesso che non entreranno in città ma spianeranno la strada alle Forze speciali irachene. E mentre l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) sostiene che oltre 300 bambini soldato dell'Isis (molti arrivati come 'rinforzo' dalla Siria) sono stati uccisi in 14 giorni di battaglia, a Mosul il 'Califfo' non sa più cosa inventarsi per bloccare gli avversari.
Dopo i massacri di ex poliziotti iracheni e civili accusati di essere delle spie, dopo i rastrellamenti per rinforzare le file degli scudi umani, ora l'Isis starebbe piazzando esplosivi in decine e decine di giocattoli e pupazzi che poi sparge per la città e i villaggi. La notizia l'ha riportata il Guardian e fonti della sicurezza a Erbil l'hanno confermata all'Ansa.
Nelle zone liberate dai jihadisti, fino a oggi i Peshmerga hanno bonificato ordigni per oltre 50 tonnellate di Tnt. L'obiettivo, confermano le fonti, è quello di minare l'avanzata delle forze avversarie che si apprestano a entrare nella 'capitale' del Califfo Baghdadi. Per i bambini liberati, «un peluche sarebbe irresistibile, farebbero esplodere la bomba».
Caricamento commenti
Commenta la notizia