BOLZANO. Procul ex oculis, procul ex mente, ovvero: se l'occhio non mira, il cuor non cospira. Il governo austriaco ha deciso che la casa natale di Adolf Hitler a Branau verrà abbattuta per essere sostituita con un nuovo edificio. Vienna intende in questo modo cancellare ogni legame con il dittatore, anche in considerazione del fatto che la zona è stata occasionalmente luogo di pellegrinaggio dei neonazisti. Il governo ha così accolto il parere di una commissione d'esperti. A oltre 70 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dalla caduta del regime nazista, viene in questo modo messa la parola fine a un lungo dibattito sul destino di "reperti" pesanti del passato, come quella della casa natale di Hitler, che in futuro avrà una destinazione caritatevole e amministrativa. Il ministro degli Interni austriaco Wolfgang Sobotka ha parlato di "accurata ristrutturazione architettonica che cambi l'effetto simbolico dell'edificio". Il proprietario della casa si era sempre rifiutato di vendere. Non è chiaro adesso se abbia cambiato idea o se il governo l'abbia confiscata. Il destino è segnato e non passerà più molta acqua sotto i ponti dell'Inn che attraversa la cittadina di Braunau e che segna anche il confine con la Germania. Già domani il ministro avvierà l'iter parlamentare che porterà all'abbattimento della palazzina a tre piani del 1826 in stile Biedermeier. "Per pace, libertà e democrazia. Mai più fascismo, è il monito di milioni di morti", si legge su una stele davanti all'edificio che però non ha allontanato simpatizzanti del regime di morte e terrore. Qui si radunavano soprattutto il 20 aprile per il compleanno del "Führer", in passato la stele è stata profanata da vandali con della vernice. Sobotka ha allontanato qualsiasi dubbio che l'Austria con l'abbattimento perda un'occasione per elaborare il passato. "Abbiamo una valida cultura di commemorazione, come l'ex campo di concentramento di Mauthausen, e sosteremo anche in futuro la ricerca scientifica in materia", ha ribadito il ministro. Il suo intento, ha aggiunto, è porre fine a "questo luogo di pellegrinaggio e di commemorazione per neonazisti". Il 2 maggio del '45, in piena ritirata, un reparto speciale della Wehrmacht doveva far brillare l'edificio, ma fu bloccato da soldati americani. Ora la casa natale di Hitler sarà rasa al suolo, apparterrà così solo più al passato.