BERLINO. Batosta per Angela Merkel nelle elezioni regionali in Meclemburgo dove, nella sua «patria» politica, i populisti di destra dell'Afd volano e sorpassano il suo partito cristiano-democratico Cdu facendo leva sull'opposizione alla politica migratoria della cancelliera. Secondo le proiezioni dei due canali pubblici tedeschi, nelle elezioni per il rinnovo del parlamento regionale l'Alternativa per la Germania (Afd) - alla sua prima apparizione del Land ex Ddr - ha ottenuto tra il 21,5 e il 21,8% mentre la Cdu si è fermata al 19-19,4%: si tratta del primo sorpasso che la formazione guidata da Frauke Petry compie sul partito della cancelliera, che incappa nel terzo peggior risultato di sempre (la tv pubblica pubblica Ard ha fatto presente che per trovare cifre così basse bisogna risalire ad un'elezione in Assia nel 1950 e ad un'altra del '94). Il partito socialdemocratico della Spd si è confermato prima forza a Schwerin con una forchetta stimata tra il 30 e il 30,3%. Petry, la quarantenne leader dell'Alternative fuer Deutschland che quest'anno ha già ottenuto successi in tre elezioni regionali, ha esultato per il «tonfo» di Merkel «nel suo collegio elettorale del Meclemburgo», causato dalla «sua catastrofica politica sull'immigrazione». Il riferimento è alla decisione presa esattamente un anno fa dalla cancelliera di aprire temporaneamente le frontiere tedesche per disinnescare la crisi dei profughi bloccati in Ungheria e la «possibilità» che a suo avviso i flussi migratori offrono per la Germania. Tutti i partiti sono stati bocciati perchè «per troppo tempo non hanno ascoltato gli elettori», ha arringato ancora Petry riferendosi alle perdite che avrebbero avuto anche il partito di sinistra Linke (12,4% rispetto al 18,4 del 2011) e i verdi (circa 5%, in calo dall'8,7%). Il test elettorale, il primo di cinque che si svolgeranno in vista delle elezioni politiche del settembre 2017, numericamente è poco rilevante: il Meclemburgo è il terzo meno popolato dei 16 Laender tedeschi e gli elettori erano solo 1,33 milioni. Ma come ha notato il sito del quotidiano popolare Bild, se nelle elezioni per il parlamento della città-regione Berlino fra due settimane la Cdu farà di nuovo «fiasco», sicuramente «cresceranno le inquietudini interne» al partito. Il sito dell'autorevole quotidiano Sueddeutsche Zeitung vede in queste elezioni un «massacro con la sega elettrica» che ha tagliato i consensi di tutti i partiti, tranne che l'Afd. Il partito populista ha drenato consensi anche dai neonazisti della Ndp che (con un 3,3% delle proiezioni) fallirebbero un ritorno nel parlamento regionale. Il risultato del Meclemburgo ha «un grande valore simbolico per le elezioni federali del prossimo anno», ha detto il numero due di Afd, Alexander Gauland, sostenendo che il sorpasso sulla Cdu nel collegio della Merkel «significa che i cittadini non vogliono più la sua politica». La sconfitta della Cdu è da attribuire «alla diffusa rabbia e protesta nella popolazione» e ha a che fare «chiaramente con la discussione sui profughi», ha ammesso il segretario generale della Cdu, Peter Tauber, in linea con analisi e commenti delle ultime settimane. Anche il leader della Spd e vice cancelliere Sigmar Gabriel ha spiegato il risultato alla stessa maniera e ha esortato indirettamente i partner di governo Cdu della grande coalizione a «realizzare le condizioni per l'integrazione» dei migranti per evitare che i tedeschi «si sentano marginalizzati». A livello politico Spd e Cdu hanno ancora i numeri, seppur risicati, per proseguire la grande coalizione formata in Meclemburgo dieci anni fa preconizzando quella al governo dal 2013 a Berlino.