NEW YORK. Quindici anni fa New York veniva colpita al cuore, con l'attacco alle Torri Gemelle. Da allora la Grande Mela si è risollevata e si è rafforzata ma resta ancora oggi una città blindata. Dal mirino non è mai uscita, anzi le minacce da cui si difende sono aumentate: non c'è più infatti solo Al Qaida. Dall'Isis agli estremisti 'cresciutì in casa, la città ritenuta il simbolo del capitalismo è minacciata da più parti. Ma rispetto al passato, New York non è più sola e non è più la meta per eccellenza. Se fino a qualche anno fa era ritenuta, insieme al resto degli Stati Uniti, il nemico numero uno da colpire per i terroristi, ora le fa 'compagnià l'Europa, meta preferita degli ultimi attacchi. Parigi, Bruxelles e Nizza ne sono un esempio. Jihadisti di vecchia militanza e lupi solitari di varia origine hanno ampliato il raggio d'azione, prendendo di mira anche il Vecchio Continente e mostrando come il mondo è profondamente cambiato.
La primavera araba, la caduta dei dittatori in Nord Africa e nel Golfo Persico ha rivoluzionato gli equilibri, anche per i terroristi. Se Al Qaida era fino a poco fa era il simbolo del terrorismo per eccellenza, ora è l'Isis che, più al passo con i tempi, minaccia il mondo, conquistando un numero crescente di combattenti e ispirando giovani e non a combattere al suo fianco e a colpire nel nome dell'Islam. Attacchi e minacce, quelli dell'Isis, che infiammano il dibattito soprattutto politico, dando vita a una retorica di scontro quasi religioso. Donald Trump negli Stati Uniti ne è uno dei protagonisti con proposte provocatorie per bloccare l'ingresso dei musulmani negli Usa ma anche per registrare quelli già nel Paese, così da monitorarli più facilmente. Proprio il prossimo 11 settembre potrebbe essere una giornata storica: oltre alle commemorazioni programmate per ricordare l'attacco agli Usa, la giornata potrebbe coincidere con Id al-Adha, la festa del sacrificio musulmana.
Una sovrapposizione che ha già scatenato polemiche e preoccupazione fra i musulmani di New York. L'uccisione nelle scorse settimane dell'imam di Ozone Park, nel Queens, ha riaperto il dibattito sui crimini alimentati dall'odio e dalla retorica politica. Le possibili celebrazioni nella stessa giornata allarmano la polizia, che - come ha già assicurato - rafforzerà i controlli vicino alle moschee. Queste ultime stanno rivedendo i programmi, con celebrazioni al chiuso invece che all'aperto come in precedenza. Con il passare degli anni le commemorazioni per l'anniversario dell'11 settembre si riducono, ma nessuno dimentica e vuole dimenticare l'accaduto. La città si è risollevata: a oltre 10 anni di distanza il World Trade Center è tornato quasi pienamente operativo. La Freedom Tower ha aperto i battenti, anche se l'attesa corsa a ripopolare con uffici e attività commerciali l'area colpita non è così veloce come previsto.
I prezzi alle stelle e i tempi lunghi della ricostruzione hanno spinto le banche e le vecchie attività dell'area a ricollocarsi, e ora tornare al World Trade Center non sembra più conveniente. Ma in molti hanno scommesso su una rinascita dell'area: tra gli altri Eataly che ha investito 38 milioni di dollari in uno spazio di 5.000 metri quadrati nel cuore di Ground Zero. Un luogo significativo, nella Torre 4 del World Trade Center, proprio di fronte al parco con le due fontane che ricordano le Torri Gemelle abbattute.
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