NEW YORK. Hillary Clinton avanza. La candidata democratica, secondo un sondaggio del Wall Street Journal, è avanti a Donald Trump di 9 punti, con il 48% delle preferenze a fronte del 38% di Trump. Per Donald Trump è stata la settimana più difficile dall'inizio della sua campagna elettorale. Una settimana fatta di polemiche e scontri che ora il tycoon sta pagando a caro prezzo. Quello condotto da Fox News è infatti un sondaggio-shock, che vede Hillary Clinton avanti di ben dieci punti. Mai così lontana lassù. Qualcuno potrebbe malignare sulla rilevazione condotta dalla emittente conservatrice, da tempo in polemica col candidato repubblicano e vicina all'establishment del partito. Ma anche la Cnn dà Hillary in vantaggio di nove punti. E le dolenti note per Trump arrivano anche da altri sondaggi locali, che vedono la rivale democratica surclassarlo in almeno tre 'stati-chiave' per la vittoria dell'8 novembre: Pennsylvania, New Hampshire e Michigan. Un crollo che il tycoon forse non si aspettava. Non si aspettava di dilapidare così in fretta il successo dello show di Cleveland, quando per effetto della nomination ottenuta alla convention repubblicana i numeri erano decisamente dalla sua parte. Ma gli attacchi al padre del soldato musulmano morto in Iraq e il nuovo duro scontro con l'establishment del partito sembrano aver lasciato il segno. Di certo lo hanno lasciato nel già straziato Grand Old Party, col Washington Post che più che di caos parla di vero e proprio «panico». Intanto è tornato ad attaccarlo anche il presidente Barack Obama, che ha definito «ridicolo» parlare del rischio di elezioni truccate, come fatto dal tycoon nei giorni scorsi. Tycoon che nelle ultime ore ha lanciato un messaggio di unità del partito repubblicano. Un messaggio che però sembra più un atto dovuto. Lui va avanti per la sua strada, anche dopo lo strappo del suo vice, Mike Pence, che ha deciso di appoggiare la rielezione in Congresso dello speaker della Camera Paul Ryan non allineandosi al 'capo'. Ma il bersaglio di Trump nelle ultime ore è tornato ad essere Hillary Clinton, già definita «il diavolo» nei giorni scorsi. Ora addirittura descritta come «la fondatrice dell'Isis», una a cui militanti del califfo al Baghdadi dovrebbero dare un premio. Perché lei - attacca - con la sua politica estera quando era segretario di stato ha gettato le basi per l'attuale realtà fatta di caos in Medio Oriente e di terrorismo. Intanto il tycoon - dopo le ironie sull'endorsement di attori e personaggi televisivi minori - per una volta incassa l'appoggio di una delle più note star di Hollywood, Clint Eastwood. Che l'attore-regista, 86 anni, sia un uomo di destra non è un segreto. Nel 2012 sostenne Mitt Romney, col suo show alla convention repubblicana del dialogo con Barack Obama, raffigurato con una sedia vuota. «Basta col politicamente corretto. Trump è la scelta migliore per l'America perchè dice ciò che pensa in un Paese di leccaculo». Parola di Clint.