BERLINO. Il cancelliere austriaco Christian Kern spinge per l'interruzione delle trattative per l'adesione della Turchia nell'Ue. In un'intervista alla tv pubblica Orf, Kern ha definito le trattative «una finzione diplomatica» e ha annunciato che porrà la questione di un piano alternativo al vertice Ue di metà settembre. Il cancelliere ha detto poi di non credere che la fine delle trattative possa avere ripercussioni sul patto Ue-Turchia sui profughi, perché Bruxelles resta uno dei grandi investitori economici e la Turchia dipende dall'Europa per il turismo. Ma l'eventualità non spaventa il suo ministro degli Esteri, Sebastian Kurz, che in un'intervista allo Spiegel online ha invitato l'Europa a «non inginocchiarsi ad Ankara» e a preparare un piano B che riduca la dipendenza dalla Turchia nella questione dei profughi. Kurz ha ribadito il piano lanciato qualche mese fa, che prevede un rafforzamento del controllo comune delle frontiere esterne dell'Ue di mare e di terra, la definizione di contingenti limitati di immigrati legali da ripartire fra gli Stati membri, investimenti finanziari nei Paesi di origine dei profughi e la creazione di hotspot sulle isole, sul modello dell'Australia, per registrare ed eventualmente respingere i migranti che non hanno diritto di asilo. «Quando ho lanciato la proposta qualche mese fa sono stato criticato duramente, oggi è diverso e cresce il consenso fra i miei colleghi europei», ha aggiunto Kurz.