ROMA. Urlando improperi e minacce, un ragazzo di 19 anni armato di coltello ha attaccato la notte scorsa i passanti nel centro di Londra, a Russell Square, uccidendo una donna, cittadina americana, e ferendo cinque persone, ovvero un'altra donna e quattro uomini. La polizia è rapidamente intervenuta e lo ha neutralizzato, con una scarica elettrica di un taser, e lo ha quindi condotto in ospedale.
Secondo quanto è poi stato reso noto, si tratta di un norvegese di origine somala. Al momento, non ci sono prove di una sua radicalizzazione. I feriti, ha riferito il numero due di Scotland Yard, Mark Rowley, hanno nazionalità americana, britannica, australiana e israeliana. Si è trattato, ha detto, di un «attacco isolato» e le vittime sono state «scelte a caso».
Nel corso della mattinata l'aggressore è poi stato dimesso e preso in custodia dalla polizia, che gli ha formalizzato l'accusa di omicidio, mentre restano frattanto aperte le piste sul movente. «Continuiamo a concentrare la nostra linea d'indagine sulla salute mentale» dell'arrestato, ha riferito in mattinata un portavoce della polizia. Parlando con i giornalisti la notte scorsa, Rowley aveva detto che «le prime indicazioni suggeriscono che la salute mentale (dell'aggressore) sia un fattore significativo in questo caso ed è questa una delle linee maggiori delle indagini».
Certo, aveva aggiunto, «a questo punto dobbiamo mantenere ampie vedute riguardo al movente e di conseguenza il terrorismo rimane una delle linee di indagine che dobbiamo esaminare». Sempre in mattinata, sono state dimesse dall'ospedale anche tre delle cinque persone ferite. Altre due persone restano invece ricoverate, ma non vi sono indicazioni che la loro vita sia in pericolo.
Le prime segnalazioni su un giovane armato con coltello che stava prendendo di mira passanti a Russell Square, ha riferito il portavoce di Scotland Yard, sono arrivate verso le 22,30 locali (le 23,30 in Italia). Nel giro di cinque minuti i primi agenti hanno la zona, che stamattina resta ancora blindata. La polizia circonda la piazza e la presenza di agenti è massiccia, anche se il movimento della gente appare ora normale.
Nell'area, oltre alla stazione della metropolitana colpita nell'ondata di attentati del luglio del 2005, in cui morirono 52 persone, ci sono il British Museum e varie istituzioni universitarie.
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