PARIGI. Migliaia di persone portano fiori e messaggi di cordoglio sul luogo in cui Jo Cox è stata aggredita. Un modo per dare l'ultimo saluto alla deputata laburista contro la Brexit morta ieri dopo essere stata aggredita a a Birstall, vicino a Leeds, nello Yorkshire. Jo Cox è stata aggredita e uccisa per strada da un uomo che ha infierito su di lei con un coltello e l'ha poi finita senza pietà con tre colpi di pistola al grido di "Britain first", prima la Gran Bretagna. Un episodio che ha sconvolto tutta l'Europa. Il presidente francese, Francois Hollande, esprime «profondo cordoglio per l'assassinio della deputata britannica Jo Cox»: è quanto si legge in una nota diffusa a Parigi dall'Eliseo. Il capo dello Stato rivolge poi le sue sentite «condoglianze» ai parenti della parlamentare uccisa nonchè la sua «totale solidarietà al popolo britannico scioccato da questo annuncio». La candidata democratica in corsa per la Casa Bianca, Hillary Clinton, ha espresso le sue condoglianze per la morte della deputata britannica Jo Cox definendo l'attacco di cui è rimasta vittima la donna politica come «Un violento atto di intolleranza politica». «È cruciale che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, due delle democrazie più vecchie e più grandi del mondo, siano fianco al fianco nel rifiuto dell'odio e della violenza», ha sottolineato Hillary Clinton in un comunicato, «È così che dobbiamo onorare Jo Cox, respingendo l'intolleranza in tutte le sue forme. E abbracciare invece, come faceva sempre lei, ciò che ci unisce». - «Condoglianze a famiglia di #JoCox deputata laburista impegnata per i diritti umani. Mi unisco ad appello del marito contro ogni forma di odio». Lo scrive, in un tweet, la presidente della Camera Laura Boldrini unendosi all'appello lanciato da Brendan Cox a «unirsi tutti per combattere contro l'odio che ha ucciso» la deputata Labour. CHI ERA JO COX. Contro la Brexit, dalla parte degli immigrati e impegnata nella difesa dei diritti umani. Senza se e senza ma. La promettente stagione di Jo Cox alla Canera dei Comuni è durata solo un anno: deputata 41enne, era stata eletta alle politiche del 2015 per la sua prima legislatura fra le file del Labour ed era per molti una grande speranza del partito, destinata ad occupare un giorno posti di responsabilità in un governo. E invece la sua vita è finita a Birstall, presso Leeds, dopo l'immancabile incontro settimanale coi suoi elettori. Jo arrivava dal mondo del volontariato, dopo la laurea a Cambridge era stata dirigente dell'associazione Oxfam e aveva lavorato anche per Save the Children e la NSPCC, oltre ad essere stata consulente della moglie dell'ex premier laburista Gordon Brown, Sarah, attivissima in una serie di campagne in favore di giovani e immigrati. Negli ultimi mesi era poi diventata fra gli esponenti laburisti più attivi e in 'vistà nella campagna a sostegno dell'Europa e in difesa dei profughi. Aveva affermato pochi giorni fa che l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue non sarebbe stato il modo per affrontare il dossier immigrazione, come in precedenza aveva criticato il governo conservatore di David Cameron per la mancata accoglienza di migliaia di bambini in arrivo dalla Siria. Il suo straordinario impegno per il Paese del Medio Oriente martoriato dalla guerra non finiva qui: era anche presidente del gruppo trasversale di Westminster chiamato 'Friends of Syria'. Si era astenuta nel voto ai Comuni sul via libera all'azione militare britannica nel Paese del Medio Oriente, affermando che serviva una soluzione di ampio respiro per risolvere il conflitto. Ma era favorevole a un'azione internazionale per favorire una transizione a Damasco. Era anche presidente del Labour Women's Network, che riunisce le donne laburiste, e aveva sostenuto la nomina di Jeremy Corbyn a leader del partito per poi cambiare idea, e votare per la candidata blairiana Liz Kendall. L'arrivo alla Camera dei Comuni non era stato facile: la sua candidatura in un seggio del West Yorkshire era stata criticata dagli avversari conservatori, che l'avevano vista come una scelta piovuta dall'alto per una esponente che non aveva legami con l'elettorato locale. Ma la sua passione aveva messo a tacere i detrattori. Jo si definiva prima di tutto «una mamma»: due i figli avuti dal marito Brandon Cox, anch'egli un attivista politico. La coppia aveva scelto di vivere su una barca convertita in abitazione ormeggiata vicino al Tower Bridge di Londra. Oggi mentre tutti aspettavano notizie sulle condizioni della donna il marito ha pubblicato sul suo profilo Twitter una foto di lei, sorridente sullo sfondo della sua Londra: l'ultimo sorriso di Jo.