Lunedì 23 Dicembre 2024

Brexit, gli euroscettici avanzano e il tabloid "Sun" si schiera

LONDRA. Gli euroscettici allungano anche secondo l'ultimo sondaggio di Yougov, uno dei centri d'analisi demoscopica più accreditati del Regno Unito, che a poco più di una settimana dai referendum britannico del 23 giugno dà il no all'Ue (Leave) con 7 punti di vantaggio sul sì (Remain): il massimo scarto registrato negli ultimi mesi da questo istituto. La rilevazione, ripresa fra gli altri dal Times, attribuisce un 46% di voti in favore del divorzio da Bruxelles contro un 39% di contrari, a cui vanno aggiunti un 11% d'indecisi e un 4% che afferma di volersi astenere. Ieri, per la prima volta nelle ultime settimane, anche la media di tutti i sondaggi ha fatto registrare il sorpasso di Leave su Remain, spinto soprattutto dal dossier immigrazione. Anche il popolare tabloid britannico The Sun fa ufficialmente il suo 'endorsement' a favore della Brexit ed esce in prima pagina in caratteri cubitali incoraggiando i suoi lettori in vista del referendum del 23 giugno: «BeLeave in Britain». Si tratta di un gioco di parole che include la parola «Leave» (esci) ma legge «believe» (credi), cioè «Dai fiducia alla Gran Bretagna». «Stiamo per compiere la più grande decisione della nostra vita», si legge nell'editoriale. «The Sun invita tutti a votare 'Leavè, lasciare l'Ue. Dobbiamo renderci liberi dalla dittatura di Bruxelles, che durante i 43 anni della nostra appartenenza all'Unione europea si è dimostrata sempre più meschina, sprecona e spaventosamente inetta nel gestire la crisi». «Giovedì della prossima settimana nell'urna possiamo correggere questo gigantesco, storico errore. È la nostra ultima possibilità. Perchè - non abbiate dubbi su questo - il nostro futuro appare più fosco se restiamo dentro». Viceversa, «fuori dall'Ue possiamo diventare più ricchi, più sicuri e e liberi a lungo per forgiare il nostro destino». L'edizione scozzese del giornale invece non ha ancora preso posizione - in Scozia la maggioranza è a favore di rimanere nell'Ue. Intanto, sui mercati internazionali prosegue l'allarme Brexit e la tensione per le prossime mosse delle banche centrali. Tokyo chiude in calo dell'1%. Seul cede lo 0,36%. Sydney, ferma lunedì, sta perdendo oltre il 2%. Continua la discesa del petrolio, trattato sotto i 49 dollari, e della sterlina, in flessione dello 0,8% sul dollaro americano. In ascesa i titoli di stato più sicuri con i rendimenti dei titoli decennali del Giappone ai minimi storici negativi dello 0,175%. Lo yen è ai massimi da 10 anni sul dollaro. L'avvio sui mercati europei è atteso in ribasso, con i future sull'Euro Stoxx 50 in calo ora dell'1%. Viaggiano attorno alla parità gli indici a Shanghai e Shenzhen dopo un tonfo alla vigilia, ma qui incide l'attesa sulla decisione di Msci inc. di includere o meno l'azionario domestico cinese nei panieri dei propri indici globali. Secondo una stima di Hsbc porterebbe a un flusso di capitali nel paese nell'ordine dei 30 miliardi di dollari. In rialzo solo Taiwan. Secondo il Cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne, la Brexit andrebbe solo a beneficio dei ricchi, mentre farebbe male alle persone con redditi bassi. In un'intervista esclusiva a Sky News da Porthmadog, nel nord del Galles, Osborne ha dichiarato: «Quando c'è una recessione, sono le comunità più povere a essere colpite per prime e a soffrirne più a lungo». Brexit, ha continuato il ministro delle Finanze, «andrà bene per i più ricchi del Paese. Ma lasciatevi dire, la gente con bassi redditi o quelle con i redditi meno certi...sono loro a soffrire quando l'economia va male e entra in recessione». «Non facciamo subire questo al nostro Paese fra poco più di una settimana». Osborne si è detto inoltre convinto che in caso di vittoria per 'Remain', ci sarebbe invece un 'rimbalzò dell'economia. Se andasse 'benè e il Regno Unito restasse nell'Unione europea, «la gente vedrebbe il Paese inondato di investimenti». Poi ha voluto chiarire: «La Turchia non entrerà nell'Ue. Non stiamo offrendo i visti ai cittadini turchi. Queste cose non sono vere. Non usciamo dall'Ue per una serie di falsità», ha concluso.

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