ORLANDO. Migliaia di persone scendono in piazza per ricordare le vittime della strage del Pulse. Davanti al Phillips Center for Performing Art, in una delle piazze maggiori di Orlando, mostrando dolore e solidarieta', lanciando un messaggio di unita' al di la' della religione, della razza e dell'orientamento sessuale. E di forza: ''non cederemo alla paura''. ''Per ragioni che non capiamo siamo stati colpiti. Qualcuno di proposito ha strappato la vita ai nostri uomini e alle nostre donne della comunita' Lgtb'' afferma il sindaco di Orlando Buddy Dyer, davanti alle 7.500 persone scese in piazza. Molti i colori arcobaleno, molte le magliette che invocano a dire basta alle armi. Fra queste spiccane quelle arancioni della Brady campaign, con davanti la scritta 'enough violence' e dietro 'Prevent Gun Violence'. Sfilano molti cartelloni con la scritta 'OrlandoStrong' e con 'Love conquers Hate', l'amore batte l'odio. Sul palco oltre al sindaco Dier salgono rappresentanti della comunita' gay e di quella musulmana, ma anche alcuni dipendenti del Pulse, che si impegnano a riaprire il locale il prima possibile. Al tramonto la vicina First United Methodist Church suona per 49 volte la campana, in segno di rispetto per le 49 vittime del pulse. Candele, fiori e commozione fra le migliaia di persone in piazza. L'imam Muhammad Musri, presidente della Islamic Society of Central Florida, chiede unita' e condanna l'attacco come un'''atrocita'''. ''Serve una riforma sulle armi d'assalto'' aggiunge fra gli applausi del pubblico. ''Non vogliamo piu' massacri come Charleston. Siamo stanchi di massacri come San Bernardino. Siamo stanchi di massacri come quello di Orlando''. ''Basta alla violenza'' gli fa eco un leader della comunita' ispanica, invitando a dire basta alle armi. dal pubblico si alzano anche in questo caso e grida di sostegno. ''Siamo stati colpiti, ma non siamo soli, questo - afferma il direttore della maggiore organizzazione Lgtb di Orlando - ci rendera' piu' forti''.