Lunedì 23 Dicembre 2024

Strage di Orlando, Mateen era dell'Isis: "Frequentava moschea di un kamikaze"

Omar Seddique Mateen in alcune foto postate sul suo profilo Twitter da Rita Katz, direttrice del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete

ORLANDO. Sono 48, su 49, le vittime identificate della strage nel locale gay Pulse di Orlando. Fra i morti c'è Eddie Justice, il giovane che ha inviato messaggi alla madre dal locale mentre era tenuto in ostaggio. La polizia ha confermato che Omar Mateen, il killer, aveva giurato fedeltà all'Isis. Sono indagate altre persone: "C'è un'indagine penale su altre persone in connessione con la sparatoria nel club". Mateen sarebbe stato due volte in Arabia Saudita: la prima nel 2011 e la seconda nel 2012. Lo riportano la Cnn e la Nbc, citando fonti investigative. Sentito dalla Nbc, il portavoce del Ministero degli Interni di Riad avrebbe confermato un viaggio di Omar per partecipare a un pellegrinaggio alla Mecca. Solo nel 2013 il killer e' stato per la prima volta segnalato all'Fbi dopo la denuncia di alcuni colleghi di lavoro. Non solo: avrebbe frequentato, anche in maniera assidua, alcuni kamikaze. L'attentatore suicida a cui si fa riferimento è Moner Muhammad Abusalha, conosciuto anche come Al-Amriky (l'americano), cittadino Usa originario della Florida. Era un militante di un gruppo affiliato ad al Qaida. Sarebbe  morto in un attacco kamikaze nella provincia di Idlib, in Siria, nel 2014. Un video shock lo riprenderebbe mentre si fa saltare in aria a bordo di un camion.  Abu-Salha è considerato il primo americano a commettere un attentato suicida in Siria. In più frequentava, a quanto pare, la sua stessa moschea. "Non so perché lo abbia fatto. Non ho mai capito che aveva l'odio nel cuore. Se avessi saputo le sue intenzioni, lo avrei fermato" dice il padre di Omar Mateen. "Mio figlio - scrive l'uomo in un comunicato diretto al popolo in Afghanistan, suo Paese d'origine - era un bravo ragazzo, con una moglie e un bambino. Lo vidi il giorno prima della strage - termina - non vidi il male nei suoi occhi. Sono addolorato e l'ho detto al popolo americano". La ex moglie rivela: 'Non era una persona stabile. Mi picchiava'. Mateen voleva diventare un poliziotto, aveva fatto domanda all'accademia di polizia e nel frattempo lavorava come agente di sicurezza presso una struttura detentiva per minori. L'ex moglie Sitora Yusufiy ha detto anche che è stata sposata con lui per quattro mesi, poi ha tagliato tutti i legami quando ha cominciato a diventare violento e ad abusare di lei. Non aveva più notizie del suo ex marito da sette anni. Secondo un imam, inoltre, che lo conosceva da quando era piccolo, Mateen era scherzoso da bambino, poi crescendo ha cominciato a diventare serio. Era anche appassionato di body building. Intanto il giorno dopo il massacro, emergono le prime critiche all'Fbi in quanto, nonostante Mateen fosse stato interrogato tre volte, due nel 2013 e una nel 2014, per sospetti legami al terrorismo, ha potuto comunque acquistare legalmente un fucile e una pistola la settimana scorsa. Nella strage sono morte 50 persone per mano del killer e Orlando è come paralizzata. Ed emerge che il killer, Omar Mateen, pregava in moschea tre, quattro volte a settimana e prendeva parte alle cerimonie serali, recentemente anche con il figlio piccolo. "Finita la preghiera - afferma l'imam - se ne andava, non socializzava con nessuno. Non è mai sembrato un violento".

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