ZABUL. "Probabilmente è morto". Fonti del Pentagono non escludono che il leader supremo dei talebani, Mullah Akhtar Mansour, sia rimasto ucciso in un raid aereo Usa condotto con un drone in un'area remota in una regione al confine tra l'Afghanistan e il Pakistan. "Stiamo ancora valutando i risultati dell'attacco e forniremo più informazioni appena diventano disponibili", ha precisato, Peter Cook, portavoce del Pentagono, mentre un'altra fonte ha aggiunto che il terrorista sarebbe "probabilmente morto" con un altro combattente.
Ad autorizzare il blitz è stato lo stesso presidente Usa Barack Obama, stando a fonti americane militari. A dare per primi la notizia della sua uccisione era stata in serata, con un messaggio via Twitter, la televisione 'Kabul News' citando fonti non confermate, secondo le quali il "leader dei talebani Mullah Mansour è stato ucciso in un attacco con un drone nella provincia di Zabul", in Afghanistan. Anche una tv locale pakistana, Geo News, aveva diffuso poco dopo la notizia.
La vicenda al momento resta ancora un giallo. Mancano conferme ufficiali sulla sua morte, ma se venisse confermata rappresenterebbe un duro colpo inferto agli insorti. Mullah Haktar Mansour, leader supremo dell'Emirato islamico dell'Afghanistan, è il successore del mullah Omar, la cui morte nel 2013 era stata tenuta nascosta per due anni. Mansour è salito al potere a fine luglio dello scorso anno, ma è stato da subito contestato dalle fazioni rivali.
Non piace infatti all'ala dissidente del movimento - tra cui i militanti guidati dal Mullah Mohammad Rasoul - che lo accusa di essere un uomo del Pakistan se non addirittura un "fantoccio dell'Isi", i servizi di intelligence militare di Islamabad. Non è la prima volta che si diffondono notizie sul ferimento o sulla morte di Mansour.
Il 2 dicembre del 2015 il portavoce del primo vicepresidente afghano, il potente ex generale Rashid Dustom, diede la notizia del ferimento del Mullah Mansour. Secondo lui il capo talebano si trovava a casa del mullah Abdullah Sarhadi in un'area chiamata Kachlakh vicino a Quetta. Dopo un acceso diverbio, i talebani aprirono il fuoco causando cinque vittime, tra cui lo stesso Sarhadi. Secondo la stessa fonte il mullah Mansour, insieme ad altri partecipanti all'incontro, rimase colpito da diversi proiettili e trasportato in un ospedale.
La notizia venne poi smentita dai talebani. Ma il giorno dopo un ex ministro del regime talebano, citato dall'agenzia Pajwhok e da vari media, affermò che il Mullah Akhtar Mansour era addirittura morto per le ferite riportate nella sparatoria. Meno di 24 ore dopo una fazione ribelle dei talebani afghani smentì le notizie dell'uccisione o ferimento, fino a quando lo stesso leader supremo non intervenne personalmente con un messaggio audio in cui affermava di "stare bene".
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