NEW YORK. Svolta Pfizer. Il colosso farmaceutico blocca l'uso dei propri medicinali per le iniezioni letali usate per la pena di morte. Anche se già 20 case farmaceutiche europee e americane hanno già annunciato iniziative simile, la decisione Pfizer - riporta il New York Times - è considerata una pietra miliare. Pfizer è infatti un colosso mondiale, in grado di dettare la strada per il settore. Imponendo controlli più stringenti nella distribuzione dei suoi farmaci, la società americana punta a far che nessuno dei prodotti sia usato nelle iniezioni letali.
Negli ultimi anni per evitare di essere associate con la pena di morte, molte case farmaceutiche hanno vietato la vendita dei loro prodotti ai penitenziari. Esperimenti con nuovi farmaci, una serie di esecuzioni mal riuscite e sforzi segreti per ottenere componenti chimici letali hanno spinto in tribunale diversi stati. I legali dei condannati a morte hanno aumentato la pressione sulle autorità statali, premendo per una maggiore trasparenza su come i farmaci letali sono ottenuti.
«Con l'annuncio di Pfizer, gli stati che prevedono la pena di morte devono andare sottobanco se vogliono ottenere medicinali per le iniezioni letali» afferma Maya Foa, dell'associazione per la difesa dei diritti umani Reprieve. Da tempo alcuni stati americani hanno cercato di importare medicinali non approvati dalla Federal Drug Administration dall'estero, ma i loro tentativi si sono infranti negli agenti federali che li hanno bloccati e sequestrati. La mancanza di farmaci letali nei penitenziari ha quindi costretto molti stati a sospendere le esecuzioni a morte per mesi se non più a lungo.
Nel 2015 si è assistito a un crollo del numero delle esecuzioni e delle condanne, scese negli Stati Uniti a livelli non visti da quaranta anni. E proprio la mancanza di medicinali è uno dei fattori che ha favorito il calo. Sul tema della pena di morte si è espresso Papa Francesco nel suo viaggio negli Stati Uniti, lanciando un appello direttamente al Congresso. Un appello accolto nel gelo dai parlamentari e dai senatori americani. Il tema è stato anche al centro di uno scontro fra i due candidati democratici alla Casa Bianca, Hillary Clinton e Bernie Sanders. L'ex segretario di stato ritiene che andrebbe limitata e non abolita, mentre Sanders è per una sua totale abolizione.
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