QUITO. Un violento terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito la zona costiera centrale dell'Ecuador, a circa 170 chilometri dalla capitale Quito. Il servizio geologico degli Stati Uniti ha comunicato che il terremoto ha avuto il suo epicentro 27 chilometri a sud-est di Muisne, in una zona turistica di porti di pesca, a una profondita' di 19 chilometri. Al momento i morti sono almeno 77, ha reso noto in un discorso radio-televisivo a reti unificate il vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas. Lo stesso Glas, ha indicato nella sua pagina online il quotidiano El Comercio di Quito, ha disposto lo stato di emergenza in sei province del Paese. Glas ha escluso un'allerta tsunami, chiedendo però alla popolazioni di alcuni punti della costa di evacuare preventivamente di fronte a possibili mareggiate: "Vi chiediamo prudenza e di mantenere la calma", ha aggiunto, sottolineando che "le forze della sicurezza sono mobilitate". Ancora non è stato reso noto d'altra parte un bilancio sul numero dei feriti, mentre ci sono stati "danni strutturali", precisano fonti locali. La scossa ha colpito diverse regioni del paese ed è stato avvertito anche in alcune località della Colombia. In alcune aree ci sono problemi nelle comunicazioni e nella fornitura dell'energia elettrica. Le autorità dell'aviazione hanno d'altra parte chiuso l'aeroporto di Manta "a causa dei seri danni nella torre di controllo". Il presidente dell'Ecuador Rafael Correa sta seguendo il terremoto che ha scosso il paese dal Vaticano, dove venerdì ha preso parte ad una conferenza della Pontificia Accademia delle Scienze sociali sull'enciclica "Centesimus Annus" di Giovanni Paolo II. Lo rendono noto i media di Quito. "Forza paese! Abbiamo avuto un forte terremoto", ha sottolineato Correa in uno dei tweet inviati dopo aver saputo della scossa. "Le autorità sono nei posti di controllo, valutando i danni e intervenendo. Sto seguendo la situazione", ha sottolineato un altro messaggio del presidente, precisando che rientrerà a Quito quanto prima.