BEIRUT. Almeno cento lavoratori di una fabbrica di cemento a nord-est di Damasco finiti nei giorni scorsi nelle mani dell'Isis sono stati rilasciati, ma nulla si sa finora della sorte di altri 30, trattenuti dai jihadisti perchè si tratterebbe di guardie della sicurezza o comunque agenti del regime siriano. Lo riferisce oggi l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), citando fonti locali secondo le quali alcuni di quelli trattenuti potrebbero essere stati uccisi.
Secondo l'Ondus sono in tutto 170 i lavoratori sequestrati e per la loro liberazione è stato raggiunto un accordo tra autorità municipali locali e lo Stato islamico. L'agenzia dell'Isis Amaq ieri sera parlava invece di quasi 300, affermando che sarebbero stati rilasciati, fatta eccezione per le guardie di sicurezza legate al regime.
Anche fonti governative di Damasco hanno parlato di 300 rapiti.
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