BANGKOK. È stata presentata oggi la bozza della nuova Costituzione thailandese, un documento accusato da più parti di essere antidemocratico e che sarà sottoposto il prossimo agosto all'approvazione popolare. Il testo prevede un Parlamento bicamerale con un Senato completamente nominato dall'alto, e spiana la strada a un primo ministro non eletto dal popolo se metà del Parlamento è d'accordo.
Secondo i critici, che provengono da entrambi gli schieramenti politici nel Paese, ciò consentirà all'attuale giunta militare di prolungare il suo potere anche in caso di ritorno al voto, che il primo ministro Prayuth Chan-ocha avverrà nel 2017. La popolazione sarà intanto chiamata a votare sul referendum in agosto, per la prima volta dal golpe di stato del 2014. La giunta ha vietato qualsiasi critica alla bozza, in sostanza criminalizzando il dissenso e impedendo una campagna elettorale a favore del «no». Non è chiaro inoltre cosa succederà nel caso il referendum dovesse venir bocciato dal popolo.
Una prima bocciatura da parte del Parlamento, lo scorso settembre, aveva azzerato il processo costringendo l'apposita commissione a redigere un nuovo testo, con la conseguenza di estendere il mandato di una giunta militare che giustifica il suo potere con la necessità di giungere a una riconciliazione nazionale dopo anni di forti divisioni. Gli osservatori vedono nella determinazione dell'esercito l'intenzione di gestire la delicata fase della successione reale, che si teme sia vicina dato il progressivo indebolimento fisico di re Bhumibol Adulyadej (88 anni). Dal 1932 a oggi, la Thailandia ha avuto 20 Costituzioni, data la prassi di ogni governo militare di abrogare il testo precedente e riscrivere la legge fondamentale dello stato.
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