
WASHINGTON. Il governo americano ha trovato il modo di sbloccare l'iPhone utilizzato da Syed Rizwan Farook, l'attentatore di San Bernardino, e non ha quindi più bisogno della Apple per accedervi. Di conseguenza il dipartimento della Giustizia ha deciso di ritirare la causa legale che aveva intentato per indurre la società di Cupertino a collaborare, anche in nome della sicurezza nazionale.
La disputa però potrebbe non essere finita qui, perché la Apple aveva messo ben in chiaro che, se i federali fossero riusciti ad 'aprire' il dispositivo, ebbene loro alla Apple avrebbero chiesto di conoscere il metodo utilizzato. Il braccio di ferro dura da settimane e vede le due parti contrapposte ognuna nel tentativo di far valere le proprie priorità: il governo degli Stati Uniti ritenendo che le informazioni contenute nel telefonino siano indispensabili per l'inchiesta sull'attacco di San Bernardino, da più parti considerato il primo attacco ispirato dall'Isis sul suolo americano.
Dall'altra la Apple è determinata a non acconsentire a quella che può trasformarsi in una 'intrusione' da cui non si torna indietro, cedendo cosi' sui principi di privacy e di difesa degli utenti che è cavallo di battaglia della società di Tim Cook. Una guerra di principi in sostanza, da cui però - almeno in questa battaglia - il governo federale sembra uscire vincitore.
Anche perchè il sistema del colosso di Cupertino non sembra così inviolabile nonostante quanto sostengono i dirigenti della Apple. "Il governo è riuscito ad accedere con successo ai dati contenuti dell'iPhone di Farook per questo non ha più bisogno dell'assistenza di Apple", ha comunicato il dipartimento di Giustizia. "Dal punto di vista legale non e' detto che la battaglia sia finita", spiega al New York Times Esha Bhandari, avvocato della American Civil Liberties Union (Aclu), sottolineando che il governo potrebbe rifiutare di condividere le scoperte con la Apple, decidendo che l'informazione è 'top secret'.
4 Commenti
Angelo
29/03/2016 12:18
Alla Apple dovrebbero bloccare le vendite di questi iphone "inviolabili". La sicurezza mondiale viene prima di ogni questione di privacy
Peppino
29/03/2016 13:13
Spero tanto che Apple gli fa causa!!!!!!!!! E
roba da matti
29/03/2016 14:43
Almeno per la legge italiana qualunque software (diritto d'autore) può essere testato e modificato per verificarne la funzionalità, la sicurezza ecc. pertanto, almeno per la legge italiana, non vi sarebbe alcun reato da chi prova a fare ciò che ha fatto l'FBI. Se fossi nel governo ovviamente, risponderei picche alla richiesta di sapere come hanno risolto il problema....
Nino
29/03/2016 23:25
E adesso spero che la Apple abbassi i prezzi oltremodo elevati degli iPhone. Non sono ne inviolabili ne insostituibili , questa vicenda dovrebbe far riflettere i vertici di Cupertino si potrebbe innescare un effetto a cascata e far crollare le vendite.