ROMA. "Stai bene? L'esplosione ha coinvolto anche te?": in piena allerta terrorismo, momenti di apprensione anche in Italia ieri per tanti utenti di Facebook che si sono visti recapitare sul proprio numero di cellulare il 'safety check', l'applicazione che il social network attiva nel caso di attentati o calamità naturali avvenuti nelle vicinanze.
Nulla di tutto questo invece: l'invio, in seguito all'attacco kamikaze talebano che ha colpito ieri la città pachistana Lahore, è partito per errore verso utenti sparsi in tutto il mondo a causa di un 'bug' all'algoritmo che regola il servizio in base alla geolocalizzazione dei profili Fb.
La società creata da Mark Zuckerberg si è poi affrettata a spiegare: "Abbiamo attivato il Safety Check a Lahore dopo l'esplosione. Purtroppo, molte persone non colpite dalla crisi hanno ricevuto una notifica che chiedeva se stessero bene", si legge in un comunicato pubblicato online. "Questo tipo di bug è in contrasto con le nostre intenzioni - continua la nota del social network -. Abbiamo lavorato rapidamente per risolvere la questione e ci scusiamo con chiunque abbia per errore ha ricevuto la notifica".
Non è la prima volta che il safety check di Facebook finisce al centro di polemiche, anche per presunte 'disparità di trattamento': in un post diventato poi virale, il blogger libanese Joey Ayoub aveva criticato Fb per non aver inviato alcuna notifica in seguito al duplice attentato kamikaze di Beirut lo scorso novembre.
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