BEIRUT. Uccidendo "centinaia" di miliziani dell'Isis, le forze governative siriane, con il sostegno dei raid aerei russi, hanno riconquistato la città di Palmira, comprese le sue spettacolari rovine di epoca romana catalogate Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Palmira, conosciuta tra i siriani come 'la Sposa del Deserto', era stata conquistata nel maggio scorso dai jihadisti, che hanno inferto pesanti danni al suo sito archeologico. "Ora è stata totalmente ripulita dai terroristi, dopo che l'esercito ha preso il pieno controllo di tutte le sue parti, compreso il sito archeologico e l'aeroporto", ha annunciato stamane l'agenzia ufficiale siriana Sana. E prontamente, il presidente siriano Bashar al Assad ha cantato vittoria: l'operazione, iniziata il 7 marzo, dimostra il successo della strategia perseguita dall'esercito siriano e dai suoi alleati nella "guerra al terrorismo", ha detto, citato sempre dalla Sana. E l'efficacia della strategia siriana, ha aggiunto, è ulteriormente sottolineata dal fatto che è opposta alla coalizione a guida Usa che coinvolge oltre 60 Paesi e alla sua mancanza di serietà, ha affermato, nel combattere il terrorismo e ai davvero piccoli risultati che ha ottenuto sin da quando è stata formata un anno e mezzo fa. Ieri sera, Mosca aveva fatto sapere che nelle precedenti 24 ore l'aeronautica russa ha effettuato 40 raid, uccidendo oltre 100 guerriglieri dell'Isis. In tutto sono stati colpiti 158 obiettivi dei terroristi. Il generale Ali Mayhoub dell'esercito siriano ha dal canto suo detto alla tv di Stato che riconquistando Palmira, le forze siriane hanno "inferto un colpo fatale all'Isis, minando il morale dei suoi mercenari" e spianato la strada per l'avanzata verso Raqqa 'capitale' dello Stato islamico. E a proposito di mine, i reparti del genio delle forze governative, informa la Sana, sono ora impegnate a rastrellare la città i suoi dintorni e anche le rovine romane per trovare e disinnescare centinaia di bombe e di ordigni piantate dai miliziani dell'Isis in ritirata.