BRUXELLES. Dopo i sei arresti di ieri sera nuova operazione della polizia a Schaerbeek. La polizia belga ha arrestato un uomo dopo aver circondato il perimetro di un edificio da agenti armati e da camion militari. Sul posto anche gli sminatori. L'uomo sarebbe stato ferito alle gambe dopo che avrebbe tentato di scappare opponendo resistenza l'avvertimento degli agenti di fermarsi. In un primo momento si pensava si trattasse di Mohamed Abrini, uno dei super ricercati nell'ambito dell'inchiesta sugli attentati di Parigi e complice di Salah Abdeslam, poi però è arrivata la smentita. Altri arresti questa mattina, si tratta di tre persone fermate nei raid antiterrorismo condotti a Bruxelles dopo l'arresto di un francese, Reda Kriket, ieri sera nella banlieue nord di Parigi, sospettato di preparare un attacco, legato ad Abaaoud. L'ufficio del procuratore precisa che gli arresti sono stati effettuati nei tre quartieri di Bruxelles, Schaerbeek, Forest e Saint-Gilles. Intanto la procura federale belga conferma che il secondo kamikaze dell'aeroporto di Zaventem è Najim Laachraoui, precisando che "in base al Dna la procura è in grado di confermarlo". Lo riporta il sito del quotidiano Le Soir. Intanto, un altro uomo è stato arrestato nell'area di Giessen, in Assia, e sarebbe un marocchino di 28 anni su cui pende un divieto di ingresso nell'area Schengen per reati commessi in Italia e Germania. Lo riferisce la tv pubblica tedesca Ard. La polizia federale non ha voluto commentare l'ipotesi di un collegamento fra l'uomo e gli attentati di Bruxelles ma, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Dpa, si è limitata a confermare il fermo. Di un possibile legame con l'ambiente degli attentatori di Bruxelles ha invece scritto lo Spiegel, rivelando il ritrovamento di due sms sospetti sul suo telefonino. Secondo l'Ard, l'uomo "potrebbe aver avuto nelle ore precedenti le esplosioni a Bruxelles un contatto diretto con almeno una persona legata all'immediato ambiente degli attentatori". Lo Spiegel ha riferito di due sms sospetti, uno con il nome dell'attentatore suicida della metropolitana, Khalid El Bakraoui, l'altro con il messaggio "fine" scritto in francese, ricevuto pochi minuti prima dell'esplosione nella metropolitana. Ard riferisce ancora che il 28enne aveva fatto richiesta di asilo in Germania nel 2014, senza successo. Durante le indagini, la polizia ha ritrovato documenti su una sua permanenza in ospedale per una non meglio specificata ferita il 18 marzo 2016, giorno dell'arresto in Belgio di Salah Abdeslam. Le indagini sono condotte dalla divisione "difesa dello Stato" (Staatschutz, paragonabile alla Digos italiana) della polizia criminale dell'Assia. Anche la procura generale federale ha esaminato il caso, ma finora non l'ha preso in consegna, conclude Ard. Sono al momento due gli arresti in Germania con possibili connessioni con Bruxelles. L'altro, un salafita che era stato arrestato in Turchia un anno fa, è avvenuto a Duesseldorf, come riferito dallo Spiegel.