MOSCA. Le tv russe non hanno dato molto risalto alla notizia della babysitter russa che vagava nella
periferia di Mosca con in mano la testa mozzata della bimba che le era stata affidata. Lo sottolinea Rbk, a cui due impiegati della tv pubblica hanno raccontato che ai canali più importanti è stato raccomandato dalle autorità di non mandare in onda servizi su questo episodio di cronaca nera.
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, però smentisce: «Non è così, - dice - sono stati i canali stessi a non mostrare i pazzi, e noi li sosteniamo».
Follia, orrore, paura per il timore di un nuovo capitolo nell'acida guerra santa scatenata dai fanatici dello Stato Islamico contro il resto del mondo, e poi, in ultimo, solo la pelle d'oca per quello che deve essere il peggior incubo di ogni genitore: la tata fuori di testa.
C'è tutto questo nella storia di Gyulchehra Bobokulova, 38enne di origine centro asiatica, fermata in mattinata presso la stazione della metropolitana di Oktiabriskoie Pole, zona semi-periferica di Mosca, mentre vagava urlando 'Allah è grande" brandendo con una mano la testa mozzata di una bimba - ovvero Nastia M, la piccola di 4 anni affidata alle sue cure. Le prime confuse informazioni lasciavano aperta l'ipotesi di un macabro attacco di matrice jihadista: quella figura nerovestita che i testimoni non sapevano indicare con certezza se uomo o donna, le frasi sconnesse inneggianti ad Allah e al profeta, la minaccia di farsi saltare in aria e trovare così il «martirio».
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