NEPALGANI. Un aereo di una compagnia privata con 11 persone a bordo è precipitato stamane in una zona montagnosa del Nepal. Lo riferiscono i media locali. Il velivolo della Air Kasthamandap era partito da Nepalganj, vicino al confine con l'India ed era diretto a Jumla, nel nord ovest. È la seconda tragedia nelle ultime 24 ore dopo quella di ieri nei pressi dell'Annapurna in cui sono morte 23 persone. Si trattava di un aereo della compagnia privata Tara Air con 23 persone a bordo, diretto a un popolare trekking nel massiccio dell'Annapurna. Il piccolo velivolo, un monomotore 9N-AJB, si è schiantato nella zona di Chilkhaya, all'incirca metà del tragitto. Sul posto stanno arrivando degli elicotteri con i soccorsi. Da una prima ricostruzione sembra che l'aereo non abbia potuto atterrare a Jumla e quindi è stato deviato. Una fonte della Torre di controllo di Nepalgunj ha riferito che ci sarebbero dei sopravvissuti. Mercoledì mattina era precipitato un altro piccolo aereo, un Twin Otter della compagnia aerea Tara Air poco dopo il decollo dalla località turistica di Pokhara. Tra le 23 vittime, anche due turisti stranieri. Il velivolo a elica, un canadese Twin Otter, era appena decollato dall'aeroporto di Pokhara quando dopo pochi minuti è scomparso dai radar. Nessuno dei 20 passeggeri e dei tre membri dell'equipaggio è sopravvissuto. Tra le vittime ci sono anche due turisti stranieri, un cinese e un kuwaitiano. Gli altri sono tutti nepalesi, inclusi due bambini. A causa del maltempo che ha rallentato le operazioni di soccorso, a fine giornata erano stati recuperati solo 19 corpi, la maggior parte dei quali carbonizzati. Si tratta della quattordicesima tragedia dal 2000 nell'ex regno himalayano famoso in tutto il mondo per le scalate sull'Everest e ancora sotto shock per il devastante sisma dello scorso aprile. Per il turismo è un altro duro colpo. Sotto accusa sono le condizioni atmosferiche in alta quota, ma anche la manutenzione degli aerei e l'abilità dei piloti. Di recente sono sorte diverse compagnie aeree private specializzate nel trasporto degli alpinisti e in tour panoramici dell'Himalaya. Il piccolo aereo era diretto all'alba a Jomsom, a oltre 2.600 metri di altitudine e distante appena 18 minuti di volo, ma è scomparso poco dopo il decollo da Pokhara, famosa località turistica a circa 200 chilometri a ovest di Kathmandu. La zona dello schianto è stata individuata da elicotteri dell'esercito soltanto dopo quattro ore a causa di una fitta nebbia. Diverse parti del velivolo erano ancora in fiamme. Sembra che l'aereo abbia urtato un costone della montagna prima di schiantarsi in una giungla in una zona chiamata Rupse nel distretto di Myagdi. Sul posto sono arrivate anche delle squadre di militari per cercare i corpi sparsi in una vasta zona, ma una nevicata ha sospeso le operazioni e il trasporto delle salme a Pokhara dove si sono radunate le famiglie. Il primo ministro KP Sharma Oli, che si trova in visita in India, ha inviato le condoglianze alle famiglie delle vittime, mentre il ministero dell'Aviazione ha deciso di formare una commissione di cinque esperti per indagare sulle cause. Dovrà presentare un rapporto entro 90 giorni. Il Twin Otter, modello DHC 6-400, era nuovo di fabbrica con appena 300 ore di volo, secondo quando dichiarato da Tara Air. Due anni fa lo stesso tipo di velivolo ma della Nepal Airlines con 18 persone a bordo era precipitato in una foresta tra Pokhara e Jumla.