NEW YORK. Barack Obama vola a Cuba. Lo storico viaggio sarà annunciato nelle prossime ore e - secondo fonti della Casa Bianca - si svolgerà entro la fine di marzo. Erano più di 80 anni che un presidente americano in carica non andava in visita all'Avana: l'ultimo fu Calvin Coolidge, nel 1928. Immediata la reazione di Ted Cruz e Marco Rubio, i due candidati repubblicani alla Casa Bianca che sono entrambi di origini cubane. Per il senatore del Texas, ultraconservatore beniamino dei Tea Party e degli evangelici, nato nella città canadese di Calgary, andare a Cuba «finchè Castro è al potere» è un errore: «Sono rattristato ma non sorpreso. La cosa era nell'aria da tempo». Ancora più duro Rubio, giovane senatore della Florida i cui nonni emigrarono ai tempi della dittatura di Batista, dunque prima della rivoluzione di Fidel Castro. «La visita di Obama è assurda. Se io fossi presidente - afferma Rubio - non prenderei in considerazione un viaggio del genere, se non in circostanze molto particolari. Non andrei mai finchè Cuba non è libera. E un anno e due mesi dopo le aperture all'isola Cuba - denuncia Rubio - il governo cubano resta repressivo come sempre. Una dittatura». Ma Obama sta per coronare il suo sogno. Lo storico viaggio che si appresta a fare è frutto del disgelo avviato alla fine del 2014 col leader cubano Raul Castro, con la famosa stretta di mano alla cerimonia in memoria di Nelson Mandela, a Pretroria. I due decisero presto di lavorare per la normalizzazione dei rapporti tra i loro Paesi. Dopo la riapertura delle reciproche ambasciate la scorsa estate, pochi giorni fa l'accordo che ripristina i voli commerciali tra Usa e Cuba per la prima volta in 50 anni. Ora il viaggio che potrebbe costituire un passo fondamentale per arrivare all'ultimo obiettivo: la fine dell'embargo nei confronti dell'isola, in vigore da oltre mezzo secolo. Intanto sul fronte elettorale si registra il sorpasso di Ted Cruz su Donald Trump a livello nazionale. È la prima volta, almeno stando all'ultimo sondaggio di Nbc e Wall Street Journal. Un segnale importante alla vigilia di due delicatissime tappe per le primarie repubblicane: quelle del South Carolina, sabato 20 febbraio, e quelle del Nevada, sabato 27 febbraio. In entrambe gli stati Trump è in testa, ma Cruz, più di Rubio, è l'avversario che in questo momento preoccupa maggiormente il tycoon newyorchese. Che continua ad attaccarlo accusandolo di essere 'un bugiardo«. Cruz, partecipando a un incontro in diretta tv, ha risposto con una risata.