IL CAIRO. La salma di Giulio Regeni «è partita» dal Cairo a bordo del volo Egyptair MS791 diretto a Roma. Lo riferiscono fonti aeroportuali della capitale egiziana. L'atterraggio è previsto alle 13.50 italiane, con circa un'ora di ritardo, all'aeroporto di Fiumicino. Sul volo viaggiano anche i genitori, Claudio e Paola Deffendi.
Nello scalo romano, intanto, dove è atteso anche l'arrivo del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sono già alcune decine i giornalisti e i cineoperatori che attendono, nell'area antistante il Cerimoniale di Stato, al Terminal 3 partenze, il rimpatrio del feretro del ricercatore universitario trovato morto tre giorni fa al Cairo.
A conferma di quanto si era appreso già ieri, le fonti hanno precisato che il feretro era stato portato già nel tardo pomeriggio di ieri dall'ospedale italiano del Cairo ad una cella frigorifera dell'aeroporto per espletare pratiche burocratiche.
Sono state rilasciate le due persone fermate ieri nell'ambito delle indagini sull'uccisione di Giulio Regeni. Lo riferiscono fonti della sicurezza al Cairo limitandosi a sottolineare che si trattava di «sospetti» nei confronti dei quali non è stata formalizzata alcuna accusa che giustificasse un arresto.
«Anche se ieri si era parlato di 'arresti", in realtà si trattava solo di 'fermi": come normale prima di una formalizzazione delle accuse», hanno spiegato le fonti sostenendo che la polizia egiziana sta agendo rispettando le norme. Le fonti non hanno fornito altri dettagli utili a ricostruire il loro profilo e i sospetti su un loro coinvolgimento nel caso.
«A quanto risulta dalle cose che ho sentito sia dall'ambasciata sia dagli investigatori italiani che stano cominciando a lavorare con le autorità egiziane, siamo lontani dal dire che questi arresti abbiano risolto o chiarito cosa sia successo. Credo che siamo lontani dalla verità».
Lo dice il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, ricordando che i familiari e la salma di Regeni hanno lasciato il Cairo e sono attesi a Trieste dopo uno scalo a Roma.
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