Lunedì 23 Dicembre 2024

WikiLeaks, Onu: Assange detenuto arbitrariamente. Londra non ci sta

GINEVRA. Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange è stato «arbitrariamente detenuto» da Svezia e Regno Unito dal suo arresto a Londra il 7 dicembre 2010, a seguito dell'azione legale contro di lui da entrambi i governi. Lo conferma un comunicato reso noto oggi a Ginevra sulle conclusioni del Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria sul caso «Assange» dopo le anticipazioni di ieri sul lavoro del comitato. Il gruppo di esperti dell'Onu esorta Svezia e il Regno Unito a porre fine alla privazione di libertà dell'attivista australiano e ritiene che dovrebbe essergli riconosciuto« il diritto al risarcimento». Il gruppo di esperti invitata le autorità svedesi e britanniche a rispettare l'integrità fisica e la libertà di movimento di Assange. «Il gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria ritiene che le varie forme di privazione della libertà a cui Julian Assange è stato sottoposto costituiscono una forma di detenzione arbitraria», ha detto Seong-Phil Hong, che dirige il gruppo di esperti. Il fondatore di Weakileaks - ricorda la nota dell'Onu - è stato detenuto in carcere e poi agli arresti domiciliari e si quindi rifugiato presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra nel 2012 dopo aver perso il suo appello presso la Corte Suprema del Regno Unito contro la sua estradizione in Svezia, dove è stata avviata un'inchiesta giudiziaria contro di lui relativa a denunce di abusi sessuale da parte di due donne. Tuttavia, non è stato formalmente accusato, aggiunge. Nel suo parere ufficiale - spiega il comunicato - il gruppo di lavoro ritiene che Assange sia stato sottoposto a diverse forme di privazione della libertà: la detenzione iniziale nella prigione di Wandsworth a Londra, seguita da arresti domiciliari e quindi l«autoesiliò presso l'ambasciata dell'Ecuador. Gli esperti ritengono anche che la detenzione risulta arbitraria perchè Assange è stato tenuto in isolamento nel carcere di Wandsworth ed a causa di una mancanza di diligenza da parte dell'Ufficio del procuratore svedese nelle sue indagini che ha portato a una lunga privazione di libertà. Il governo britannico rifiuta di accettare le conclusioni in favore di Julian Assange dei 5 giuristi indipendenti che compongono Gruppo di lavoro dell'Onu sulla Ingiusta Detenzione e non intende dunque permettere al fondatore di Wikileaks di lasciare liberamente la sede dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra dove ha trovato rifugio oltre tre anni fa. Lo ribadisce oggi un portavoce del Foreign Office, insistendo che la valutazione del panel dell'Onu «non cambia nulla» e annunciando l'intenzione della autorità del Regno Unito di «contestare formalmente questo parere». Secondo il comitato Onu, che nel testo completo del suo giudizio formalizzato oggi critica pesantemente sia la Gran Bretagna sia l'operato della magistratura inquirente svedese, Assange non solo dovrebbe essere lasciato libero fin da subito, ma anche «compensato» per la detenzione subit.

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