Martedì 30 Aprile 2024

La Farnesina: scomparso un 28enne italiano al Cairo

Il ministro Paolo Gentiloni

ROMA. Uno studente friulano di 28 anni, Giulio Regeni, è scomparso il 25 gennaio scorso nel centro del Cairo, in circostanze che la Farnesina ha definito "misteriose". Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha parlato al telefono con il suo omologo egiziano, chiedendo "con decisione" il "massimo impegno" per rintracciarlo. Sullo sfondo potrebbero esserci le turbolente manifestazioni proprio del 25 gennaio al Cairo per il quinto anniversario della rivoluzione egiziana, culminate con decine di arresti da parte della polizia. La scomparsa di Regeni è stata resa nota oggi dalla stessa Farnesina, che segue la vicenda "con la massima attenzione e preoccupazione". L'ambasciata al Cairo ha subito attivato canali di comunicazione diretta con le autorità locali ed è in attesa di ricevere elementi sulla dinamica della sparizione. Ambasciata e ministero degli Esteri sono anche in stretto contatto con i genitori dello studente che, secondo quanto si è appreso, risultano essere partiti mercoledì scorso per la capitale egiziana. Il ministro Gentiloni ha parlato al telefono con il suo omologo Sameh Shoukry, al quale "ha richiesto con decisione il massimo impegno" per rintracciare il connazionale e per fornire ogni possibile informazione sulla sue condizioni. Giulio Regeni è originario di Fiumicello (Udine), un comune della Bassa friulana. E' appassionato di studi sul Medio Oriente, che nel 2012 e 2013 gli hanno fatto vincere due premi al concorso internazionale "Europa e giovani", promosso dall'Istituto regionale per gli studi europei. Si trovava nella capitale egiziana per un dottorato. Nel giorno in cui sono perse le sue tracce, al Cairo come in diverse altre città egiziane si erano svolte diverse manifestazioni per il quinto anniversario della rivoluzione che nel 2011 depose il presidente 'padre padrone' Hosni Mubarak, aprendo la strada alla conquista del potere da parte dei Fratelli Musulmani, che dopo un anno e mezzo furono però destituiti e messi fuorilegge dal nuovo regime del generale Sisi. In tutto il Paese le forze dell'ordine hanno arrestato 75 persone, presunti membri della Fratellanza, per "incitamento alla violenza e disordini". Di queste, una trentina sono state fermate nella capitale

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