Lunedì 23 Dicembre 2024

Jet russo abbattuto, ancora tensioni. Ankara minaccia "conseguenze"

ISTANBUL. Torna a salire alle stelle la tensione tra Turchia e Russia. A poco più di due mesi dall'abbattimento del jet di Mosca al confine siriano, che aveva fatto precipitare i rapporti tra i due Paesi, ancora una volta è la denuncia di Ankara di una violazione del suo spazio aereo a scatenare lo scontro, che al momento resta solo di parole. Secondo la ricostruzione del ministero degli Esteri turco, ieri mattina un cacciabombardiere russo Sukhoi Su-34 ha violato i suoi cieli al confine con la Siria, nonostante diversi "avvertimenti in russo e in inglese". Un'azione negata con decisione dalla Russia. Lo scontro torna però ai massimi livelli. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è intervenuto usando parole di fuoco contro il "tentativo di creare un'escalation di tensione nella regione", parlando di gesto "irresponsabile" che se ripetuto potrà avere "conseguenze". Il comportamento di Mosca, aggiunge, rischia di avere l'effetto di "danneggiare la pace globale", proprio mentre i due Paesi si schierano su fronti opposti nella partita dei colloqui Onu sulla Siria, appena iniziati a Ginevra. Lo stesso Erdogan annuncia di aver già chiesto un incontro a Vladimir Putin attraverso i canali diplomatici ufficiali, dopo che ieri sera era stato convocato l'ambasciatore russo ad Ankara per avvisarlo che la Turchia riterrà Mosca colpevole di ogni eventuale "grave" sviluppo negativo. Come già in passato, la Russia nega con decisione l'accusa di aver violato i cieli turchi, specificando che né la sua difesa aerea in Siria né i radar di Damasco hanno rilevato sconfinamenti. A fianco di Ankara si schiera subito la Nato. In un comunicato il segretario generale Jens Stoltenberg condanna la violazione dello spazio aereo turco e invita la Russia ad agire "con responsabilità", evitando "comportamenti pericolosi". A dicembre, ricorda poi Stoltenberg, "gli Alleati hanno deciso di aumentare la presenza di aerei Awacs nei cieli della Turchia, nell'ambito del rafforzamento delle difese aeree turche". Dopo l'abbattimento il 24 novembre scorso del jet di Mosca al confine con la Siria, che secondo Ankara aveva violato i suoi cieli, i due Paesi continuano a restare ai ferri corti. Già prima di quell'incidente, la Turchia aveva denunciato in più occasioni sconfinamenti russi dopo l'inizio della sua campagna militare a fianco del regime di Bashar al Assad.

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