Mercoledì 18 Dicembre 2024

"Ci trattate come barbari", anche gli iraniani contro la censura italiana

ROMA. È trascorso qualche giorno dalla visita ai Musei Capitolini del presidente iraniano Hassan Rouhani, ma i social network non si stancano di parlarne e di scherzaci su. L'ironia arriva anche da Teheran, come riporta huffingtonpost.it, dove in molti hanno commentato su Twitter l'accaduto. Una presa in giro alla "censura italiana", alla quale si controbatte con miniature e mosaici di nudi persiani. E scorrendo la bacheca ci s'imbatte nella Monna Lisa con l'hijab e statue coperte da vestiti. "Sono sicuro che anche Rouhani è arrabbiato . Dopo tanto tempo, era finalmente arrivato a Roma, pronto a vederne le bellezze, e questi italiani gliel'hanno impedito". commenta divertito da Teheran Said Sadegh su Twitter. "Con gli affari che ci sono in ballo non mi sarei stupito se gli italiani avessero addirittura distrutto le statue", scrive un altro utente che si identifica solo come H. Setareh se la prende con il governo italiano, accusandolo di trattare gli iraniani come "barbari incivili". Altri sono furiosi sia con Roma che con Teheran: in una lettera agli italiani le attiviste di "Stealthy Freedom", movimento dissidente che promulga la libertà delle donne di scoprirsi i capelli, scrive che la censura dei capolavori per compiacere la delegazione di Rouhani "offende milioni di iraniane che rischiano la vita per cambiare le leggi discriminatorie della Repubblica Islamica". Le attiviste di Stealthy Freedom hanno commentato anche su Facebook l'accaduto: "Dunque Italia, tu rispetti i valori islamici, ma la Repubblica Islamica Iraniana non rispetta i nostri valori, o la nostra libertà di scelta. Costringono ogni donna non musulmana a coprirsi, in Iran. Se visitate l'Iran senza velo sarete prelevate dall'aeroporto, se siete una donna iraniana non potrete ricevere alcuna istruzione".

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